Home » Intelligenza Artificiale » Google Bard arriva in Italia: ecco le differenze con Chat GPT
Finalmente anche Google ha la sua AI: Bard! Si tratta di un’interfaccia che permette di sfruttare il modello LLM chiamato PaLM-2, che vanta ben 340 miliardi di parametri. Il modello GPT ne ha invece 175 miliardi. È una buona notizia, considerando che i modelli LLM che parlano italiano sono ancora piuttosto rari. E che piacere sapere che ora abbiamo un’alternativa a GPT!
Ma ora veniamo al dunque: come si comporta Bard rispetto a ChatGPT? Molti si chiedono se Google sia finalmente riuscito a colmare il divario con OpenAI e Microsoft (Bing) nel campo dell’intelligenza artificiale. Purtroppo, non esistono metodi di benchmarking specifici per questi modelli. L’unico modo oggettivo per confrontarli, quindi, è fare un semplice fact-checking, ovvero verificare la veridicità di una risposta rispetto a una determinata domanda.
Ebbene, la prima impressione di chi ha provato Bard per qualche giorno è che al momento non sembri altrettanto sofisticato di GPT. Lo si nota specialmente se confrontato con GPT-4 o addirittura GPT-3.5. L’interfaccia di Bard è molto simile a quella di ChatGPT: le conversazioni vengono salvate e possono essere facilmente recuperate. L’interfaccia è ancora in fase di sviluppo, e nella versione inglese del 13 luglio, Google ha introdotto la possibilità di caricare immagini che vengono poi elaborate da Google Lens. Puoi anche utilizzare l’input vocale, che trascrive automaticamente ciò che dici nella casella di input.
Pare che, come per ChatGPT, anche Bard abbia una conoscenza limitata all’ultimo addestramento, che è piuttosto recente per l’italiano. Anche se è difficile fare un confronto diretto, considerando che Bard è appena stato rilasciato, sembra che il linguaggio utilizzato sia decisamente meno sofisticato rispetto a GPT-4. Bard tende a essere più diretto e meno articolato rispetto al suo predecessore. Un aspetto da non trascurare è la sua attuale incapacità di adattare il registro verbale in base ai prompt che riceve. Insomma, Bard è arrivato, ma sembra che sia ancora un po’ acerbo rispetto a GPT-4. Sarà interessante vedere come si svilupperà in futuro e se riuscirà a colmare il divario con gli altri colossi dell’intelligenza artificiale.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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