Secondo lo studio guidato dal dott. Jun Hwan Cho, chi smette di fumare dopo un uso moderato di sigarette ha maggiori possibilità di ridurre significativamente il rischio di malattie cardiovascolari. I dati mostrano che il rischio di CVD tra questi ex fumatori è simile a quello delle persone che non hanno mai fumato, un vantaggio che si concretizza entro dieci anni dall’interruzione. Questo dato rappresenta una speranza per tutti coloro che hanno smesso di fumare e conferma i benefici della cessazione del fumo anche dopo anni di esposizione moderata.
Chi è stato abituato a fumare in grandi quantità presenta un quadro più complesso. Lo studio evidenzia che per gli ex fumatori intensivi il rischio di CVD diminuisce molto più lentamente, e potrebbero volerci oltre 25 anni per arrivare a un rischio cardiovascolare simile a quello dei non fumatori. Questo aspetto suggerisce che l’esposizione cumulativa al fumo ha un effetto significativo e duraturo sulla salute cardiaca, rendendo essenziale smettere di fumare il prima possibile per chi consuma sigarette in grandi quantità.
Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte nel mondo, con il fumo come uno dei fattori di rischio principali, ma anche modificabili. La prevenzione contro le CVD include una forte raccomandazione a smettere di fumare: l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il fumo causi oltre 8 milioni di morti ogni anno. Negli ultimi vent’anni, le campagne di sensibilizzazione e le terapie di supporto hanno ridotto significativamente la percentuale di fumatori a livello globale, dal 32,7% nel 2000 al 22,3% nel 2020, grazie a strumenti come la terapia sostitutiva della nicotina e ai farmaci per la cessazione. Questi sforzi dimostrano quanto sia importante continuare a promuovere la cessazione del fumo, in particolare per la riduzione delle CVD. Smettere di fumare non solo allunga la vita, ma è anche essenziale per mantenere il cuore in salute. Sebbene i benefici siano maggiori per gli ex fumatori moderati, anche chi ha fumato intensamente può, nel lungo periodo, ridurre il rischio di CVD.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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