La Norvegia è diventata un modello di riferimento per la transizione verso la mobilità elettrica, con le auto a benzina superate da quelle elettriche, un dato che contrasta con il resto d’Europa.
Secondo i dati dell’Ofv (Federazione stradale norvegese), al 16 settembre 2023, su circa 2,8 milioni di auto immatricolate in Norvegia, il 26% sono elettriche, con 754.303 modelli, leggermente più di quelli a benzina (753.905). Tuttavia, i veicoli diesel rimangono i più numerosi, con quasi un milione di unità, pari al 35% del totale.
Questo primato sorprendente è reso possibile dalle ricchezze di gas e petrolio del Paese, che hanno finanziato investimenti e agevolazioni a favore della mobilità elettrica. La Norvegia ha iniziato questo percorso più di 15 anni fa, diventando un leader nella transizione ecologica. Tanti sforzi sono stati fatti, a cominciare dalle infrastrutture per la ricarica che sono state potenziate, con un aumento delle stazioni di ricarica sul territorio.
Le auto elettriche godono di numerosi vantaggi: non pagano i pedaggi nei centri cittadini, possono viaggiare su corsie preferenziali e dispongono di parcheggi riservati. Inoltre, il governo ha approvato leggi per favorire l’acquisto di veicoli elettrici, offrendo incentivi fiscali e penalizzando fortemente le auto a combustione interna attraverso tasse elevate.
Guardando al futuro, la Norvegia punta a raggiungere ulteriori primati: l’Ofv prevede che entro il 2026 le auto elettriche supereranno quelle diesel. L’obiettivo più ambizioso, però, è la vendita esclusiva di auto a emissioni zero entro il 2025, dieci anni prima rispetto al resto dell’Unione Europea. Questo traguardo, se raggiunto, costituirebbe un record mondiale.
Fuori dalla Norvegia, però, la situazione europea è meno positiva. Le vendite di auto sono in calo, con un decremento del 16,5% nell’agosto 2023 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le vendite di auto elettriche sono diminuite del 36% in Europa occidentale e del 43,9% nell’Unione Europea. Il successo della Norvegia è sostenuto dal fondo sovrano del Paese, che vale 1.700 miliardi di dollari e proviene dai proventi di gas e petrolio. Questo fondo ha cessato di investire nelle aziende petrolifere, puntando invece sulle energie rinnovabili e incentivando ulteriormente la svolta green del Paese.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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