Il destino ecologico della Groenlandia nell’anno in corso è stato segnato da cambiamenti climatici e profonde mutazioni, alimentate da forze climatiche sempre più intense. Un’analisi rigorosa condotta dal Centro Dati sulla Neve e il Ghiaccio Nazionale ha gettato luce su queste trasformazioni, sfruttando le immagini catturate dall’Osservatorio Terrestre della NASA. Gli scatti, immortalati dall’Operational Land Imager del Landsat 8, affidabile strumento del Servizio Geologico degli Stati Uniti, hanno catturato il panorama in evoluzione.
Landsat 8 ha fotografato gli stessi punti nei mesi estivi: la neve è sempre più esigua
L’inquietante scioglimento dei ghiacci ha raggiunto proporzioni sorprendenti, con punte massime durante diversi giorni di giugno e luglio, spaziando su un’area di oltre 800.000 chilometri quadrati. Un’estensione che tocca quasi il 50% della vasta superficie della calotta glaciale groenlandese. Il Landsat 8 ha catturato lo stesso paesaggio in mutazione durante i mesi estivi. La fragilità del manto nevoso si è mostrata sempre più evidente. Il 14 giugno ha segnato l’acquisizione del primo scatto dell’imponente Ghiacciaio Frederikshab, serpeggiante attraverso gole e cime liberate dalla neve. Il Landsat 8 ha replicato il 24 luglio, con il nuovo OLI-2 su Landsat 9, immortalando una terra profondamente trasformata in soli pochi giorni. La presenza di luce e neve ha evidenziato la drammatica diminuzione dell’albedo, il riflesso della luce, sottolineando il cambiamento di toni nella superficie.
L’ampio sguardo dei satelliti Landsat 8 e Landsat 9, che catturano quotidianamente circa 1.500 panorami terrestri da ogni angolo del globo, si trasforma in un microscopio risolutamente ecologico quando si concentra sulle regioni glaciali. Un affascinante balletto stagionale emerge dalle immagini, mostrando l’evoluzione dal candido manto nevoso alla tinta oscura della sporcizia. Le sfumature più cupe sono intrise di particelle inquinanti, come il carbone nero e la polvere, depositate sulla superficie ghiacciata. Questi intrusi trovano via libera durante la fusione, rendendo tangibili gli effetti dei cambiamenti climatici.
Cambiamenti climatici responsabili anche di neve sporca e nuovi laghetti
Il cambiamento si manifesta anche in laghetti azzurri, formazioni d’acqua nate dallo scioglimento delle nevi, aggregandosi nei punti più bassi del terreno ondulato. Questi specchi liquidi, profondamente blu, fungono da segnali chiari della potenza del periodo di scioglimento. Nonostante le oscillazioni, il 2023 si rivela allineato con gli anni passati di scioglimento intenso. Sebbene i picchi non abbiano ancora raggiunto i record del 2012, l’andamento costante dell’incremento giornaliero dello scioglimento nel cuore dell’estate è un richiamo inconfutabile ai mutamenti climatici che stanno scolpendo il futuro della Groenlandia.