Qual è il superpotere del Deinococcus radiodurans
Il Deinococcus radiodurans è un organismo straordinario, capace di sopravvivere a condizioni che distruggerebbero qualunque altra forma di vita. Questo batterio tollera infatti dosi di radiazioni migliaia di volte superiori a quelle letali per l’uomo, grazie a un potente meccanismo di difesa basato su metaboliti che si combinano con il manganese, formando un antiossidante naturale. Uno studio congiunto tra la Northwestern University e la Uniformed Services University (USU) ha rivelato i dettagli di questa resistenza, pubblicandoli sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Come è avvenuta la scoperta dell’MDP
I ricercatori hanno sviluppato un antiossidante sintetico, denominato MDP, ispirandosi alla resilienza del Deinococcus radiodurans. Si tratta di un composto formato da un complesso ternario di ioni manganese, fosfato e un piccolo peptide. La combinazione di questi tre elementi si è dimostrata significativamente più efficace nel proteggere da danni da radiazioni rispetto ai singoli componenti presi separatamente. Questa scoperta potrebbe rivoluzionare la protezione da radiazioni per applicazioni umane, come la sicurezza degli astronauti nelle missioni spaziali e lo sviluppo di vaccini inattivati.

Da dove arriva la resistenza estrema di alcuni batteri
Gli studi precedenti hanno dimostrato che il Deinococcus radiodurans può sopravvivere a 25.000 gray di radiazioni. Ricerche più recenti hanno però scoperto che il batterio, una volta essiccato e congelato, resiste a dosi di 140.000 gray, un livello impensabile per qualsiasi altro organismo. Questo risultato suggerisce che microbi simili potrebbero sopravvivere anche su Marte, protetti dalle condizioni estreme del pianeta. La chiave di questa straordinaria capacità è l’elevata concentrazione di antiossidanti al manganese presenti nelle cellule del batterio.
Quali sono le applicazioni pratiche della scoperta dei batteri resistenti alle radiazioni
L’innovazione dell’MDP non si limita alla teoria. Questo complesso antiossidante è già stato utilizzato con successo per preparare vaccini irradiati e potrebbe avere un ruolo centrale in settori come la sanità, l’industria e la difesa. Utilizzando tecniche di spettroscopia avanzata, i ricercatori hanno caratterizzato la struttura molecolare dell’MDP, aprendo la strada a sviluppi futuri. Secondo Michael Daly della USU, questa scoperta rappresenta un passo avanti nella progettazione di antiossidanti ancora più potenti, capaci di rispondere alle esigenze di un mondo sempre più esposto a sfide ambientali ed esplorative.