La dipendenza da social media sta assumendo dimensioni allarmanti tra i giovani in Italia.
Secondo il Ministero dell’Istruzione, 50.000 ragazzi hanno abbandonato la scuola per trascorrere il loro tempo attaccati a cellulari e social network, chiudendosi nelle loro stanze per mesi. Questo fenomeno, che ha origini in Giappone, si sta diffondendo rapidamente in tutta Europa. Una ricerca dell’Università di Padova rivela che solo il 34% dei giovani è consapevole del rischio di dipendenza dai social media, mentre meno del 10% riconosce i danni causati da un uso eccessivo e irresponsabile di queste piattaforme.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando che molti genitori si trovano disorientati e non sanno come affrontare la dipendenza tecnologica dei figli. Secondo Valditara, è fondamentale avviare una campagna educativa nelle scuole per sensibilizzare genitori e ragazzi sui pericoli legati all’uso incontrollato dei dispositivi digitali. La sua proposta è di promuovere una forte alleanza tra famiglia, scuola e giovani per contrastare il fenomeno.
Parallelamente, un gruppo di pedagogisti ha lanciato una petizione per chiedere al governo italiano di vietare l’uso degli smartphone ai ragazzi sotto i 14 anni e di impedire l’accesso ai social media prima dei 16 anni. Secondo i promotori della petizione, il Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti (Cpp), l’uso della tecnologia da parte di bambini e adolescenti comporta due gravi conseguenze: una diretta, legata alla dipendenza, e una indiretta, che riguarda la limitazione delle esperienze reali essenziali per lo sviluppo.
Gli esperti sottolineano che, nonostante le tecnologie abbiano spesso migliorato la qualità della vita, il loro impatto sulla prima infanzia e la scuola primaria è negativo. Interagire con gli schermi, infatti, riduce le opportunità di apprendimento attraverso esperienze concrete e interazioni nella vita reale, fondamentali per la crescita. La petizione mira quindi a limitare l’accesso a smartphone e social media per i più giovani, evidenziando i potenziali danni di un uso precoce e non regolamentato di questi strumenti.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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