Home » Scienza » Salute » Realizzato un innovativo stimolatore cardiaco iniettabile per aiutare il cuore
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Lund ha sviluppato un innovativo stimolatore cardiaco temporaneo, che si autoassembla attorno al cuore dopo essere stato iniettato sotto forma di soluzione di nanoparticelle.
Questo dispositivo ha lo scopo di correggere l’aritmia cardiaca in situazioni di emergenza, utilizzando una fonte di energia esterna. Una volta completato il trattamento, l’elettrodo si degrada e viene eliminato dal corpo, senza la necessità di interventi chirurgici per la rimozione. I risultati di questo progetto sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications e hanno mostrato risultati promettenti negli studi sugli animali.
L’aritmia è un disturbo dei segnali elettrici del cuore, che può farlo battere troppo velocemente, lentamente o in modo irregolare. Solitamente, il trattamento avviene tramite farmaci o l’utilizzo di pacemaker e defibrillatori, che sono appunto stimolatori cardiaci tra i più noti, ma in contesti difficili, come zone di guerra o ambienti remoti, tali strumenti possono non essere disponibili o utilizzabili.
Lo stimolatore cardiaco iniettabile è stato progettato per affrontare situazioni di emergenza in questi contesti. Il dispositivo, una volta iniettato sotto forma di nanoparticelle, forma un polimero conduttivo attorno al cuore, che regola i battiti cardiaci e corregge l’aritmia. Grazie alla sua natura temporanea, l’elettrodo è capace di integrarsi con il tessuto cardiaco e condurre segnali elettrici per alcuni giorni.
Una caratteristica innovativa di questo sistema è la possibilità di collegarlo a un dispositivo esterno, come un telefono cellulare. Con l’ausilio di un cavo e un’app in fase di sviluppo, il dispositivo può regolare il ritmo cardiaco fino a cinque giorni, utilizzando le cariche elettriche del telefono. Questo lo rende estremamente pratico, dato che la maggior parte delle persone ha con sé il proprio cellulare.
Sebbene i test siano stati condotti su animali come pesci zebra ed embrioni di pollo, il prossimo passo sarà sperimentarlo su animali di taglia più grande, come i maiali, prima di passare eventualmente agli esseri umani. Il metodo ha il vantaggio di essere minimamente invasivo e biodegradabile, riducendo la necessità di ulteriori interventi medici.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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