In Turchia, nuovi scavi archeologici nel sito Patrimonio dell’Unesco di Bogazkoy-Hattusha hanno rivelato una lingua indoeuropea finora sconosciuta agli archeologi. Questo sito, che fu la capitale dell’Impero Ittita durante la tarda età del bronzo (1650-1200 a.C.), è stato oggetto di scavi condotti dall’Istituto Archeologico Tedesco per oltre un secolo, offrendo un tesoro di reperti storici, la cui età è possibile datare con esami specifici.
Finora, circa 30.000 tavolette d’argilla con scrittura cuneiforme sono state rinvenute, fornendo preziose informazioni sulla storia, la società, l’economia e le tradizioni religiose degli Ittiti e dei loro vicini. La lingua predominante in queste tavolette è l’ittita, la più antica lingua indoeuropea conosciuta.
Tuttavia, durante gli scavi di quest’anno, è stato scoperto un testo rituale di culto scritto in ittita che conteneva una recitazione apparentemente incomprensibile. Successivamente è stato rivelato che questa recitazione apparteneva a una lingua sconosciuta, che è stata identificata come una variante vicina alla lingua della terra di Kalasma, situata nel nord-ovest dell’area ittita.
Il professor Daniel Schwemer, esperto in studi sul Vicino Oriente antico presso l’Università di Wurzburg in Germania, sta studiando questi reperti cuneiformi. Secondo la sua ricerca iniziale, il testo rituale ittita fa riferimento a questa nuova lingua vicina a Kalasma. Gli Ittiti erano noti per registrare rituali in lingue straniere, e questi testi riflettono diverse tradizioni linguistiche presenti nell’Anatolia della tarda età del bronzo.
Nel vasto panorama linguistico di Bogazkoy-Hattusha, oltre all’ittita, sono state scoperte scritture in luvio, palaico e hattico, tutte lingue anatoliche-indoeuropee strettamente legate all’ittita. Ora si aggiunge il linguaggio di Kalasma, appartenente anch’esso alla famiglia delle lingue anatoliche-indoeuropee. Nonostante la sua vicinanza geografica al palaico, il testo sembra condividere più caratteristiche con il luvio.
Questo ritrovamento rivela un ulteriore tassello nel complesso mosaico delle lingue e delle tradizioni culturali presenti nell’antica Anatolia durante l’età del bronzo. Inoltre offre nuove sfide e opportunità per gli studiosi che cercano di decifrare e comprendere meglio il passato di questa regione.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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