Parassita intestinale e guarigione delle ferite
Gli scienziati della Rutgers University hanno scoperto che una proteina prodotta dal parassita intestinale Heligmosomoides polygyrus, noto per infestare l’intestino di roditori, potrebbe avere un effetto benefico sulla guarigione delle ferite. Lo studio, pubblicato sulla rivista Life Science Alliance, ha mostrato che questa proteina, denominata TGM, accelera la chiusura delle ferite cutanee e riduce significativamente la formazione di cicatrici. Gli esperimenti, condotti su topi, hanno rivelato che le applicazioni topiche quotidiane di TGM non solo velocizzano il processo di guarigione, ma migliorano anche la qualità della rigenerazione cutanea.
Il meccanismo della proteina del parassita intestinale
Il team di ricerca, guidato da William C. Gause, ha studiato il funzionamento della proteina TGM. Hanno scoperto che questa proteina si lega a un recettore presente sulla superficie di molte cellule, incluso il recettore TGF-b, coinvolto nella segnalazione cellulare. Questa interazione stimola l’attività dei macrofagi, un tipo di cellula immunitaria, promuovendo un processo di guarigione che favorisce la rigenerazione dei tessuti piuttosto che la formazione di cicatrici. Questa scoperta rappresenta un passo importante verso lo sviluppo di terapie che potrebbero rivoluzionare il trattamento delle ferite.
Verso nuove terapie grazie al parassita intestinale
Il potenziale terapeutico della proteina TGM estratta dal parassita intestinale offre nuove speranze per trattamenti più efficaci delle ferite cutanee. “Abbiamo sviluppato una nuova potenziale terapia per il trattamento delle ferite – ha dichiarato Gause – che promuove una guarigione rigenerativa piuttosto che la fibrosi tissutale e la formazione di cicatrici”. Se questi risultati saranno confermati negli esseri umani, la proteina del parassita potrebbe diventare un alleato prezioso in campo medico, migliorando la qualità della vita di chi soffre di ferite croniche o traumatiche.
