Per la prima volta gli scienziati hanno osservato raggi gamma incredibilmente potenti, generati da una pulsar unica nel suo genere. Questa stella morente, situata nella costellazione delle Vele nell’emisfero Sud, aveva già catturato l’attenzione degli studiosi. Aveva infatti fama di pulsar più luminosa nelle onde radio. Ma ora, un gruppo di ricercatori dell’osservatorio Hess in Namibia ha portato alla luce un nuovo record. Un’enorme quantità di energia misurata in 20 teraelettronvolt. Questa cifra strabiliante supera di gran lunga la potenza della luce visibile, sfidando ogni comprensione pregressa dell’universo stellare.
Le pulsar rappresentano i resti di stelle che hanno compiuto il loro ciclo di vita, esplodendo in supernovae. Ciò che rimane di questa esplosione è una stella morente, rotante e dotata di un campo magnetico estremamente potente. Nonostante le loro dimensioni ridotte, queste pulsar superdense hanno un valore inestimabile, con una quantità di materia così densa che persino un cucchiaino del loro materiale peserebbe oltre cinque miliardi di tonnellate. Tuttavia, ciò che le rende ancora più straordinarie è la loro abilità a emettere fasci rotanti di radiazioni elettromagnetiche, simili a segnali cosmici. La fonte di tali emissioni sembra essere gli elettroni generati all’interno della stella, accelerati dal potente campo magnetico, guadagnando così un’enorme quantità di energia.
Il team di ricerca, guidato da Arache Djannati-Atai del Laboratorio francese di Astroparticelle e Cosmologia, ha gettato un guanto di sfida alle teorie esistenti riguardo alle pulsar e ai fenomeni estremi associati. Djannati-Atai afferma che questa scoperta mette in discussione la nostra comprensione tradizionale delle pulsar e richiede una riconsiderazione del funzionamento di questi acceleratori naturali. Il paradigma convenzionale che prevede l’accelerazione delle particelle all’interno o appena fuori dal campo magnetico delle pulsar sembra ora insufficiente a spiegare le osservazioni eccezionali. Scenari alternativi stentano a spiegare come possano essere prodotte radiazioni di tale estrema potenza. L’universo, ancora una volta, dimostra la sua abilità a stupirci con fenomeni che sfidano le leggi della fisica conosciuta.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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