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Ogni anno, circa 60 mila persone sono vittima di arresto cardiaco ed è ormai assodato che soccorsi tempestivi fanno la differenza tra la salvezza e la morte. Dunque, è fondamentale cominciare le manovre di rianimazione cardiopolmonare prima ancora dell’arrivo dei soccorsi. Infatti, quando ci sono interventi tempestivi, il rischio di mortalità si riduce del 30%. Quindi, avere un defibrillatore a portata di mano è fondamentale per salvare le vittime di infarto.

La Giornata Mondiale della rianimazione cardiopolmonare alla Camera dei Deputati
In occasione della Giornata Mondiale della Rianimazione cardiopolmonare, promossa dall’European Resuscitation Council, il ministro della Salute, Orazio Schillaci è intervenuto alla Camera dei Deputati sottolineando che “Il più delle volte gli arresti cardiaci si manifestano in presenza di altre persone: secondi, minuti concitati che possono essere decisivi per la vita umana. Per questo è importante, prima ancora dell’arrivo dei soccorsi sanitari, iniziare subito le manovre di rianimazione cardiopolmonare e poter trovare un defibrillatore nei dintorni”. Inoltre, il ministro sottolinea come incontri come questi delle Giornate Mondiali, possano essere di aiuto per diffondere e radicare la cultura della prevenzione e quella dell’utilizzo dei defibrillatori.
Diffusione dei defibrillatori nella Legge Mulè del 2021
La Legge Mulè del 2021 stabilisce che ci siano defibrillatori in tutti i luoghi pubblici e in quelli di lavoro. Dunque Università, scuole, aeroporti, stazioni ferroviarie e giardini pubblici dovrebbero esserne dotati. La legge, dunque c’è ma va resa attuativa e applicata. Il ministro Schillaci sottolinea come, a partire dal suo insediamento, abbia preso a cuore questo tema. Infatti, in 3 mesi, il ministero della Salute ha adottato 3 decreti attuativi che riguardano rispettivamente i criteri e le modalità di installazione dei defibrillatori, l’utilizzo dei defibrillatori automatici per lo sport e il “protocollo con le istruzioni da seguire in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso, per le manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e per l’uso del defibrillatore”. Infine, si sta lavorando sul Dpcm per la definizione del programma pluriennale sulla diffusione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni.
Due milioni di euro l’anno per l’adeguamento alle Regioni
Per attuare il programma sulla diffusione dei defibrillatori è prevista una ripartizione di risorse finanziarie tra le Regioni di 2 milioni di euro annui dal 2021 al 2025. Inoltre, sarà presentata a breve alle Regioni una proposta per la realizzazione e l’adozione di un’applicazione mobile integrata con i servizi delle centrali operative del 118 per la geolocalizzazione dei soccorritori e dei defibrillatori più vicini.