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L’evoluzione non è una prerogativa esclusiva della vita sulla Terra, bensì un fenomeno che abbraccia tutto ciò che è complesso, e cioè tutto l’Universo. Questa rivelazione è emersa grazie a un pionieristico studio condotto da una squadra di nove esperti. Tra questi, scienziati di spicco appartenenti alla Carnegie Institution for Science, al California Institute of Technology e alla Cornell University. La ricerca, finanziata dalla John Templeton Foundation, è stata recentemente pubblicata nei Proceedings of the National Academy of Sciences, introducendo una nuova prospettiva sul funzionamento della natura.
In sintesi, la scoperta ha dato vita a una nuova legge della natura, un vero e proprio “tesoro nascosto”. Si riconosce per la prima volta un modello fondamentale che permea il mondo naturale. In poche parole i sistemi naturali complessi hanno una tendenza innata a evolversi verso stadi di maggior strutturazione, diversità e complessità. Non si tratta di semplici leggi macroscopiche che governano il nostro mondo, ma di una prospettiva universale che spiega la natura stessa dell’evoluzione.

Alla ricerca della selezione per funzione
Una delle chiavi di questa legge è l’idea della “selezione per funzione”, come spiega Michael L. Wong, astrobiologo di spicco della Carnegie e autore principale dello studio. Tradizionalmente, in biologia, la funzione viene associata alla sopravvivenza, ovvero alla capacità di un individuo di vivere abbastanza a lungo da generare una prole fertile. Il contesto è simile, insomma, a quello teorizzato da Charles Darwin. Il nuovo studio amplia però notevolmente questa prospettiva, riconoscendo l’esistenza di almeno tre tipi di funzioni nella natura. La prima funzione basilare è la stabilità, dove le configurazioni stabili di atomi e molecole vengono preferite e conservate. La seconda funzione riguarda i sistemi dinamici, che richiedono costanti rifornimenti di energia, poiché tali sistemi sono selezionati per persistere e prosperare in ambienti in continua evoluzione.
Universo cosmico: siamo di fronte ad un’Odissea evolutiva
Questo nuovo approccio, noto come la “Legge dell’aumento dell’informazione funzionale”, ridefinisce la nostra comprensione dell’evoluzione in un contesto cosmico. Indipendentemente dal fatto che un sistema sia vivente o inanimato, l’evoluzione è una costante. Essa scaturisce dalla selezione di molteplici configurazioni diverse in base a una o più funzioni. Questo principio non è limitato alla vita sulla Terra, ma si estende anche all’intero universo. I sistemi complessi, quindi, formati da un’infinità di componenti diversi, si riorganizzano in risposta a forze naturali, generando innumerevoli disposizioni.