Ogni anno in Italia, una triste realtà coinvolge circa 1.400 bambini tra 0 e 14 anni e circa 800 adolescenti tra i 15 e i 18 anni: i tumori. Questa condizione in oncologia pediatrica, purtroppo, si pone come la seconda causa di decesso tra i più giovani, ma il panorama non è tutto negativo. Grazie agli sviluppi nella ricerca e nelle cure, oltre l’80% dei piccoli pazienti riesce a sconfiggere la malattia. Nonostante i tumori pediatrici costituiscano solo l’1% di tutte le neoplasie, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è ora infatti oltre l’80% per le leucemie e si attesta intorno al 70% per i tumori solidi. A latere di questi progressi, però, c’è ancora molto da fare per garantire cure efficaci a tutti i pazienti. Intanto le cause dei tumori in età pediatrica rimangono un mistero in gran parte, alimentando la ricerca nell’oncologia pediatrica.
Le cause dei tumori in età pediatrica costituiscono un campo di ricerca a parte in oncologia. Finora, solo una minoranza dei casi (4-6%) ha avuto cause precise identificate, spaziando da elementi ambientali a predisposizioni genetiche. Talvolta, l’origine del tumore può persino essere collegata a agenti infettivi. La leucemia acuta si pone come la forma più comune di tumore in età pediatrica (33% dei casi), seguita dai tumori cerebrali (25%) e dai linfomi (15%). Questa sfida affrontata dalla medicina richiede una profonda comprensione delle cause, aprendo nuove strade per la ricerca e l’innovazione in questo settore.
I tumori pediatrici stanno assistendo ad un notevole successo nelle terapie praticate. Nel corso degli ultimi decenni, la probabilità di guarigione è costantemente aumentata grazie ai progressi nella ricerca scientifica. Va menzionata anche una migliore comprensione delle caratteristiche dei tumori pediatrici a livello cellulare, metabolico e molecolare. Questa conoscenza permette una personalizzazione delle terapie, sfruttando trattamenti farmacologici come la chemioterapia e approcci non farmacologici come la radioterapia e la chirurgia. Approcci terapeutici avanzati, come il trapianto di midollo e l’immunoterapia, con l’utilizzo di cellule geneticamente modificate, rappresentano metodologie all’avanguardia. In questo ambito i medici italiani possono essere considerati come pionieri nella loro introduzione.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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