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Le aurore boreali, uno degli spettacoli naturali più straordinari, di solito si manifestano nelle regioni settentrionali del nostro pianeta. Tuttavia, occasionalmente, possono estendersi anche verso latitudini inferiori, come è accaduto recentemente quando una serie di aurore stupefacenti ha illuminato i cieli delle Alpi. Questo fenomeno affascinante, sebbene desiderato da molti, è il risultato di tempeste geomagnetiche eccezionalmente potenti, che, pur regalando uno spettacolo mozzafiato, possono anche comportare rischi notevoli.

Come nascono le aurore boreali
Il processo che genera le aurore coinvolge il Sole, apparentemente tranquillo ma intriso di un tumultuoso calderone di fuoco in continua evoluzione. La sua corona, la parte più esterna dell’atmosfera solare, è costantemente soggetta a turbolenze che rilasciano grandi quantità di particelle cariche nello spazio, noti come venti solari. Quando questi raggiungono la Terra, interagiscono con la magnetosfera terrestre, la quale, in condizioni normali, devia la maggior parte di esse, impedendo danni sulla superficie. Tuttavia, durante le tempeste solari, la quantità di particelle che raggiungono il campo magnetico terrestre è così elevata da consentire l’entrata di una parte di esse nell’atmosfera, generando le suggestive aurore.
Brillamenti solari ed espulsioni di massa coronarica sono i fenomeni che alimentano le tempeste solari, e la loro potenza influenza la magnificenza e l’estensione geografica delle aurore. Se l'”ovale aurorale”, l’area in cui le aurore sono visibili, si spinge verso latitudini inferiori, è indicativo di una tempesta solare particolarmente intensa.
La tempesta solare da record
Il famoso evento di Carrington del 1859, osservato dall’astronomo Richard Carrington, rappresenta la tempesta solare più potente mai registrata. In quella notte, le aurore illuminate città in tutto il mondo fino a latitudini insolitamente basse come il Messico e Cuba. Tuttavia, l’evento causò danni significativi alle primitive reti telegrafiche, bruciando pali di legno e provocando malfunzionamenti diffusi.
Le pericolose conseguenze
Oggi, con una tecnologia elettrica e di comunicazione avanzata, una tempesta solare di tale portata potrebbe avere conseguenze devastanti. Le particelle cariche possono interferire con le infrastrutture elettriche, danneggiare computer, smartphone, data center e compromettere i satelliti essenziali per le comunicazioni globali. Nel 1989, una tempesta elettromagnetica in Canada causò blackout elettrici e danneggiamenti significativi. Uno scenario simile oggi potrebbe avere conseguenze globali, con costi economici e sociali considerevoli.
La frequenza dei brillamenti solari e delle espulsioni di massa coronarica aumenta durante il periodo di massima attività solare, previsto tra il 2004 e il 2006. Anche se eventi paragonabili all’evento di Carrington potrebbero verificarsi solo una volta ogni qualche migliaio di anni, la possibilità di danni significativi rimane, sottolineando la necessità di monitorare attentamente l’attività solare e implementare misure di protezione avanzate.