Per valutare se si soffre di obesità, è possibile calcolare l’indice di massa corporea (IMC) dividendo il peso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri. Un IMC superiore a 30 indica generalmente obesità. Tuttavia, è importante consultare un professionista della salute per una valutazione più accurata, considerando anche altri fattori come distribuzione del grasso corporeo e condizioni di salute. Per l’OMS l’obesità è un problema prioritario di salute pubblica, che deve interessare anche il settore delle imprese “responsabili degli impatti dei loro prodotti” per combattere il grasso in eccesso.
Un’ analisi recentemente pubblicata su “Internal and Emergency Medicine” (IAEM), una rivista internazionale di Medicina Interna, ricorda che le indicazioni dei medici si limitano, nella maggior parte dei casi, alla dieta e all’incremento dell’attività fisica e che questo ha sino ad ora portato a risultati non soddisfacenti rispetto al campanello d’allarme suonato dall’OMS.
L’ultima novità è la corsa delle aziende farmaceutiche alla “pillola magica” in grado di far dimagrire. Una soluzione costosa e non esente da rischi sanitari e socio-economici. Secondo Agostino Di Ciaula, uno degli autori dell’articolo, “l’errore è continuare ad attribuire l’intera responsabilità dell’obesità ai singoli individui, ignorando completamente quello che nell’articolo è definito “obesogenic world”, un insieme di fattori ambientali in grado di generare e sostenere obesità e alterazioni del metabolismo”.
La guerra contro l’obesità non può essere vinta senza misure di prevenzione primaria, in assenza di profondi cambiamenti nella produzione e nella commercializzazione di alimenti insalubri e senza una drastica riduzione del rilascio di sostanze chimiche tossiche nell’ambiente. La produzione, il confezionamento e la commercializzazione di alimenti non sostenibili, l’inquinamento ambientale, interferenti endocrini ampiamente diffusi e il cambiamento climatico sono fattori causali ampiamente trascurati dagli operatori sanitari e generano insicurezza alimentare e malnutrizione. Per gli esperti, serve un rapido cambio di rotta non solo nelle politiche di salute pubblica orientate a combattere il progressivo incremento di persone obese ma anche nei percorsi di formazione sanitaria, incrementando la consapevolezza sull’importanza della prevenzione primaria.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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