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Il team di ricerca composto dai dipartimenti Evoluzione e Trasmissione Virale, diretto dalla dottoressa Gabriella Scarlatti, e dall’Unità di Malattie Infettive, diretta dalla professoressa Antonella Castagna, presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, ha avviato uno studio clinico di fase I randomizzato controllato per valutare la sicurezza e la risposta immunitaria di un nuovo vaccino terapeutico, denominato HIVconsvX, per le persone con infezione da HIV. Questo studio risponde alla necessità di trovare alternative alle terapie antiretrovirali attualmente disponibili, che, sebbene efficaci, richiedono somministrazioni a vita e possono causare effetti collaterali.
Attualmente, non esiste un vaccino in grado di controllare l’infezione da HIV. L’obiettivo di questo studio è valutare la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino, nonché la sua capacità di controllare il virus. L’HIVconsvX è stato sviluppato dal professor Tomas Hanke dello Jenner Institute presso l’Università di Oxford e ha mostrato risultati promettenti in studi precedenti su volontari senza infezione da HIV.

Nel mondo oltre 85 milioni di persone vivono con l’HIV
Nonostante i progressi nella gestione dell’infezione da HIV tramite terapie antiretrovirali, il virus continua a rappresentare una minaccia globale, con 85,6 milioni di persone che vivono con il virus nel mondo e 160.000 solo in Italia. La ricerca di nuove cure, inclusi i vaccini, rimane una priorità nella comunità scientifica internazionale.
Il vaccino HIVconsvX è progettato come un mosaico per coprire una vasta gamma di varianti dell’HIV-1, il che lo rende potenzialmente applicabile a diversi ceppi di HIV in diverse regioni geografiche. L’obiettivo è potenziare la risposta immunitaria contro sequenze rilevanti del genoma di HIV, favorendo il controllo della replicazione del virus.
Lo studio
Lo studio, denominato HIV-CORE007, coinvolge 33 volontari HIV-1 positivi che hanno iniziato precocemente la terapia antiretrovirale e hanno mantenuto il controllo stabile dell’infezione per almeno 2 anni. La prima fase dello studio sarà randomizzata, in singolo cieco, e valuterà il profilo di sicurezza del vaccino, somministrato per via intramuscolare in due dosi separate di quattro settimane. La seconda fase sarà dedicata a testare l’immunogenicità del vaccino e la sua capacità di controllare il virus, con uno studio randomizzato che confronta il regime vaccinale con un placebo.
L’iniziativa fa parte dell’European AIDS Vaccine Initiative 2020 (EAVI2020) ed è finanziata anche dal Ministero della Salute. L’obiettivo a lungo termine di questi sforzi di ricerca è migliorare la gestione clinica delle persone che vivono con HIV, offrendo alternative terapeutiche che possano contribuire al loro benessere e migliorare la qualità della vita, soprattutto in contesti dove l’accesso continuo alle terapie antiretrovirali è difficile.