Quando pensiamo ai bambini non ci sfiora mai l’idea che possano avere anche loro delle patologie legate al mondo adulto. Come ad esempio l’ictus, un evento relativamente raro nell’infanzia, che si rivela come una delle principali cause di disabilità e morte tra i bambini nei Paesi sviluppati. La patologia si colloca tra le prime dieci cause di decesso nella popolazione pediatrica, con una percentuale più elevata nei primi 12 mesi di vita. Classificato in due categorie principali, l’ictus perinatale e pediatrico, questo disturbo non risparmia la sua complessità nelle conseguenze. Queste ultime possono avvenire a livello motorio, sensoriale, cognitivo e comportamentale, con potenziali rischi di sviluppare epilessia.
La strada verso il recupero e l’autonomia per i bambini colpiti da ictus richiede un approccio riabilitativo multidisciplinare. In questo percorso, il terapista occupazionale è una delle figure centrali. Questo professionista della salute, specializzato nella promozione del benessere attraverso attività significative, assume un ruolo di primo piano nell’agevolare il massimo coinvolgimento del bambino nelle attività quotidiane. La terapia occupazionale, centrata sul paziente e sulla famiglia, si concentra sulla personalizzazione dell’intervento, aiutando i bambini non solo a recuperare le abilità perdute ma anche a raggiungere nuovi traguardi di autonomia.
L’intervento del terapista occupazionale, mirato e precoce nei casi di ictus pediatrico, si integra sinergicamente con altre professioni riabilitative e assistenziali. La collaborazione tra queste figure aiuta a identificare soluzioni personalizzate, compresi ausili e corretti posizionamenti, per facilitare il rientro a casa e favorire l’allineamento posturale. Questa intersezione di competenze dà vita a ciò che è noto come “performance occupazionale”. Una maggiore comunicazione e interazione tra questi sistemi – paziente, famiglia e professionisti della salute – aumenta la probabilità di successo nel recupero. In questo modo la performance sarà efficace e soddisfacente per il bambino colpito dall’ictus pediatrico.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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