Con l’avanzare dell’età e l’invecchiamento degli organi, il rischio di sviluppare malattie croniche, come cancro, malattie cardiache e disturbi neurologici, aumenta gradualmente. Mentre l’età cronologica progredisce in modo uniforme per tutti, l’età biologica, che riflette l’effettivo processo di invecchiamento, può variare considerevolmente da persona a persona. Possiamo conoscerla con un esame del sangue.
Un gruppo di scienziati dell’Università di Stanford ha sviluppato un algoritmo che utilizza un semplice test del sangue per valutare la velocità di invecchiamento di 11 organi e tessuti principali, dal cuore al cervello. Questo algoritmo è stato testato con successo su 5.660 adulti di età superiore ai 50 anni. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature, indicano che il test potrebbe predire problemi futuri agli organi, consentendo interventi medici preventivi.
Il test analizza i livelli di migliaia di proteine nel sangue per identificare circa 850 proteine associate allo stato di salute di organi specifici. La differenza tra l’età cronologica e quella biologica di ciascun organo è stata stimata, rivelando che, ad eccezione dell’intestino, un aumento della differenza è correlato a un aumento del rischio futuro di malattie e mortalità, con variazioni tra il 15% e il 50% a seconda dell’organo coinvolto.
Il 20% degli adulti sani oltre i 50 anni mostra un invecchiamento accelerato di almeno un organo, mentre l’1-2% potrebbe avere più organi che invecchiano più velocemente rispetto all’età cronologica. I ricercatori hanno presentato una richiesta di brevetto per il test e sperano che possa essere integrato nella pratica clinica. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per confermare l’efficacia del test nella previsione dell’età e della salute degli organi.
Oltre al monitoraggio dell’invecchiamento, il test potrebbe rilevare precocemente malattie legate all’età, consentendo interventi curativi prima che si manifestino sintomi gravi. Tuttavia, è importante considerare l’impatto psicologico di tali informazioni sui pazienti, richiedendo adeguato supporto emotivo e clinico. L’obiettivo finale è curare le persone prima che si ammalino, rendendo possibile un intervento tempestivo basato sulla salute specifica di ciascun organo.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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