La resistenza agli antibiotici è una delle maggiori sfide mediche del nostro tempo, poiché minaccia la capacità di curare infezioni comuni, rendendo necessaria la ricerca di nuove soluzioni. Tra i batteri più pericolosi, il gruppo eskape si distingue per la sua virulenza e resistenza ai trattamenti tradizionali. Questi microrganismi rappresentano una minaccia crescente per la salute pubblica, portando i ricercatori a concentrare gli sforzi nella ricerca di nuovi farmaci che possano aggirare questi ostacoli.
Un gruppo di ricercatori internazionali, tra cui quelli dell’Università di Trieste e il Centro interdisciplinare di nanoscienze di Marsiglia, ha sintetizzato una nuova molecola antibatterica, il dendrimero anfifilico AD1b. Questa molecola ha dimostrato una notevole efficacia contro i batteri Gram-negativi, inclusi ceppi resistenti come Escherichia coli e Acinetobacter baumannii. Il meccanismo d’azione del composto è innovativo: interagisce con i fosfolipidi della membrana batterica, causando il collasso della membrana e la morte del batterio, tutto senza intaccare le cellule sane dell’organismo.
Nei test preclinici, AD1b ha dimostrato una significativa attività antibatterica con una tossicità estremamente bassa. Ciò significa che il composto è sicuro da usare e non provoca effetti collaterali significativi, come l’emolisi, che è spesso una preoccupazione nei nuovi farmaci antibatterici. Inoltre, dopo 30 giorni di esposizione alla molecola, non è emersa alcuna resistenza batterica, segno della potenziale durabilità del trattamento.
La progettazione della molecola AD1b è stata resa possibile grazie all’utilizzo di avanzate simulazioni di dinamica molecolare, che hanno permesso ai ricercatori di studiare dettagliatamente l’interazione tra il composto e la membrana batterica. Questo approccio di precisione, supportato dalle risorse di supercalcolo del Cineca, apre la strada a terapie antibatteriche più sicure e mirate, riducendo al minimo il rischio di nuove resistenze. Il progetto ha ricevuto fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), sottolineando l’importanza della ricerca scientifica in questo ambito. Il risultato di questi studi è stato pubblicato sulla rivista Science Advances.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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