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L’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano è tra i primi ospedali in Italia a offrire ai pazienti con dolore cronico un nuovo pacemaker ‘smart’, di ultima generazione, contro il dolore.
Il team di Vittorio Guardamagna, direttore di Cure palliative e Terapia del dolore, ha eseguito uno dei primi impianti in Italia dello stimolatore del midollo spinale Inceptiv, in grado di interrompere i segnali del dolore che viaggiano verso il cervello, evitandone la percezione.

Il dispositivo più sottile al mondo
Spesso 6 millimetri, il nuovo pacemaker hi-tech è il dispositivo di stimolazione del midollo spinale più sottile al mondo. Inserito sottocute, eroga lievi impulsi elettrici su misura che arrivano alla spina dorsale attraverso elettrocateteri.
Tecnologia ‘close loop’ per una stimolazione personalizzata
Tra i fiori all’occhiello di questo ‘neurotrasmettitore intelligente’ c’è una tecnologia ‘close loop’, a circuito chiuso, che rileva come il corpo risponde alla stimolazione elettrica misurando l’attivazione dei neuroni all’interno del midollo spinale 50 volte al secondo, ogni secondo. In questo modo la stimolazione viene regolata automaticamente per assicurarsi che i pazienti ricevano gli impulsi nervosi necessari a contrastare il dolore in base ai loro movimenti e alle loro attività quotidiane.
“La personalizzazione è il punto forte di Inceptiv”, afferma Guardamagna. “Non c’è nulla di più soggettivo del dolore. I neurostimolatori attualmente in uso sono statici, cioè emettono impulsi a intervalli regolari, indipendentemente dallo scambio fra il midollo spinale e il cervello di segnali elettrici e biochimici che ci fanno percepire il dolore. La capacità di Inceptiv di adattare la stimolazione paziente per paziente ci permette un trattamento del dolore personalizzato, cioè più mirato e quindi più efficace”.
Compatibile con la risonanza magnetica
Inceptiv è inoltre l’unico sistema di stimolazione del midollo spinale che offre compatibilità con la risonanza magnetica total body a fino a 3 Tesla. Un punto importante, perché molti portatori di neurostimolatore devono sottoporsi a una Rm entro 5 anni dalla ricezione del dispositivo.
“La strada che ci ha portato ad essere fra i primi in Italia ad impiantare quest’ottima tecnologia”, ricorda Guardamagna, “ha origine dalla cultura antidolore che coltiviamo in Ieo sin dai primi anni di attività. Siamo il primo ospedale senza dolore in Italia: da noi il dolore non è mai considerato un effetto collaterale trascurabile o inevitabile delle cure o delle malattie, ma un sintomo da misurare e contrastare con tutti i mezzi che la ricerca scientifica e tecnologica ci mette a disposizione. E fortunatamente i progressi in questo campo sono costanti e importanti”.