Le metastasi polmonari derivano dalla migrazione di cellule tumorali dal tumore primario ai polmoni, uno dei siti comuni di diffusione dei tumori. Anche se tutte le neoplasie possono formare metastasi polmonari, alcuni tipi, come il cancro al colon, reni, sarcomi, melanomi, seno, testa e collo e tumori polmonari, hanno maggiori probabilità. Questi tumori spesso drenano il sangue nelle vene cave, che li connette direttamente ai polmoni.
Un vaccino sperimentale sviluppato dall’Università della California-San Diego offre speranza ai pazienti con queste neoplasie, poiché può prevenire la formazione di metastasi polmonari. Il vaccino è stato testato solo su topi fino ad ora ed ha dimostrato un significativo rallentamento della diffusione dei tumori metastatici al seno e alla pelle, migliorando la sopravvivenza dopo la rimozione chirurgica del tumore primario. I risultati sono stati pubblicati negli Atti della National Academy of Sciences.
Le metastasi si verificano quando le cellule tumorali migrano attraverso il sistema circolatorio dal sito primario ad altri organi. La proteina S100A9, rilasciata dalle cellule immunitarie, svolge un ruolo chiave in questo processo. Il vaccino sperimentale regola i livelli di S100A9, stimolando il sistema immunitario a produrre anticorpi contro di essa. Ciò riduce efficacemente i livelli di S100A9 e le metastasi polmonari. Inoltre, il vaccino aumenta l’espressione di proteine immunostimolanti con proprietà antitumorali, potenziando le difese immunitarie contro il cancro.
Il vaccino è stato testato su topi con melanoma e cancro al seno triplo negativo, dimostrando una significativa riduzione della crescita del tumore polmonare. Tuttavia, i ricercatori sottolineano che il vaccino non agisce direttamente sul tumore primario ma piuttosto sulle metastasi. È particolarmente efficace quando somministrato dopo l’intervento chirurgico per prevenire la formazione di metastasi.
Prima di sperimentare il vaccino sugli esseri umani, ulteriori studi sono necessari per valutarne la sicurezza e l’effetto sulla capacità del sistema immunitario di combattere infezioni, specialmente nei pazienti con cancro che possono avere un sistema immunitario compromesso. I ricercatori esploreranno anche l’efficacia del vaccino in combinazione con altre terapie antitumorali, con l’obiettivo di trattare tumori difficili da curare.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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