Lo studio ha analizzato i dati di oltre 104 mila adulti arruolati nel progetto NutriNet Santé dal 2009 al 2023. I partecipanti hanno compilato registri dietetici ogni sei mesi, fornendo dettagli sulla loro esposizione agli emulsionanti. Durante il follow-up di 6-8 anni, l’1% del campione ha sviluppato diabete di tipo 2. Dalla ricerca sono emersi sette emulsionanti associati a un aumento del rischio: E407 (carragenine totali), E340, E472e, E331, E412, E414 ed E415.
Gli emulsionanti si trovano comunemente in prodotti come torte, biscotti, gelati e salse. Secondo gli esperti, la loro presenza nei cibi ultra-processati e i possibili effetti negativi sul microbiota intestinale potrebbero spiegare il legame con il diabete di tipo 2.
Il professor Angelo Avogaro, presidente della Società italiana di diabetologia (SID), sottolinea tre importanti conseguenze dello studio: contenere il consumo di cibi ultra-processati, prestare maggiore attenzione alle etichette e chiedere una regolamentazione più rigorosa per proteggere i consumatori.
La presidente eletta della SID, professoressa Raffaella Buzzetti, avverte che le alterazioni del microbiota intestinale potrebbero richiedere una revisione dei livelli giornalieri di assunzione (ADA) degli emulsionanti. Con l’aumento dei casi di diabete di tipo 2 tra bambini e adolescenti, la questione richiede ulteriore attenzione e ricerca.

Che cosa è il diabete di tipo 2?
Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica caratterizzata da alti livelli di zucchero (glucosio) nel sangue, causati da un’insufficiente produzione di insulina o dalla resistenza delle cellule all’insulina. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che regola l’uso del glucosio da parte delle cellule per produrre energia. Quando c’è resistenza all’insulina, le cellule non rispondono adeguatamente a questo ormone, portando a livelli elevati di glucosio nel sangue.
Ci sono diversi fattori che contribuiscono allo sviluppo del diabete di tipo 2, tra cui:
- Stile di vita: Alimentazione scorretta, mancanza di esercizio fisico e sovrappeso sono fattori di rischio significativi.
- Genetica: Una storia familiare di diabete può aumentare il rischio.
- Età: Anche se può verificarsi a qualsiasi età, il rischio aumenta con l’età.
- Altri fattori di rischio: Condizioni come ipertensione, livelli elevati di colesterolo e sindrome metabolica possono aumentare il rischio.
Che cosa comporta il diabete di tipo 2?
I sintomi del diabete di tipo 2 possono includere sete eccessiva, aumento della frequenza urinaria, stanchezza, visione offuscata e guarigione lenta delle ferite. Se non trattato, può portare a complicazioni gravi, come malattie cardiovascolari, danni ai nervi, problemi renali e perdita della vista.
La gestione del diabete di tipo 2 spesso comporta cambiamenti nello stile di vita, come una dieta sana, esercizio fisico regolare e controllo del peso. In alcuni casi, possono essere necessari farmaci o insulina per mantenere i livelli di zucchero nel sangue entro un intervallo normale. Una diagnosi precoce e una gestione efficace sono cruciali per prevenire complicazioni a lungo termine.
Che differenza c’è tra diabete tipo 1 e 2?
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca le cellule pancreatiche che producono insulina, mentre il diabete di tipo 2 è caratterizzato da resistenza all’insulina e da una ridotta produzione di insulina da parte del pancreas.