Per identificare i segni dell’invecchiamento del cervello, i ricercatori hanno fatto ricorso all’intelligenza artificiale, analizzando circa 50mila immagini del cervello ottenute tramite risonanza magnetica nucleare. Grazie a questa tecnologia avanzata, è stato possibile riconoscere cambiamenti legati a condizioni specifiche, come il Parkinson, che il solo occhio umano non riuscirebbe a rilevare. Questi risultati promettono di rendere le future diagnosi di malattie neurodegenerative più precise e tempestive, consentendo interventi più mirati.
Lo studio ha anche evidenziato come i cambiamenti nell’anatomia del cervello che invecchia siano influenzati da vari fattori esterni. Fattori legati allo stile di vita, come il fumo e il consumo di alcol, giocano un ruolo significativo nell’accelerare o rallentare il processo di invecchiamento del cervello. Questi comportamenti, insieme a caratteristiche genetiche e alla presenza di specifiche sostanze nel sangue, possono aumentare il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative.
L’invecchiamento del cervello è un fenomeno complesso, ma grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e alle scoperte emerse dallo studio dell’Università della Pennsylvania, siamo un passo più vicini a comprendere come diagnosticare e prevenire malattie neurodegenerative. Riconoscere i segnali precoci dell’invecchiamento cerebrale permetterà di sviluppare terapie più efficaci e personalizzate, migliorando la qualità della vita delle persone in età avanzata.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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