La collaborazione tra neuroscienze e intelligenza artificiale segna l’inizio di una nuova era nella ricerca sul cervello umano. Questo ambizioso progetto è promosso dall’Ebri, che ha recentemente celebrato il pioniere delle neuroscienze, Santiago Ramón y Cajal, in un convegno speciale. Antonino Cattaneo, presidente dell’Ebri, sottolinea che le neuroscienze stanno compiendo progressi straordinari nel campo genetico, biofisico e dell’imaging, mentre l’IA avanza nella comprensione dei dati e nella creazione di algoritmi innovativi. Questa sinergia mira a creare una generazione di ricercatori capaci di parlare entrambe le “lingue”, quella biologica e quella digitale.
Un aspetto centrale del progetto è lo sviluppo di nuovi percorsi formativi che uniscano le due discipline. Dottorati e programmi di ricerca interdisciplinari potrebbero costituire il punto di partenza per creare una comunità scientifica capace di tradurre il linguaggio dei neuroni in algoritmi computazionali. Università come La Sapienza di Roma e istituti di ricerca come il CNR e l’INFN sono già stati coinvolti nella proposta dell’Ebri. L’obiettivo è creare un “circuito virtuoso” che non sia episodico ma strutturale, in grado di accelerare la comprensione del cervello e ispirare nuove applicazioni tecnologiche.
Il concetto di “codice neurale” è centrale in questa collaborazione. Secondo Cattaneo, il codice neurale rappresenta le regole che trasformano un input in un output cognitivo, come un pensiero o un’azione. L’IA si propone di decodificare questi processi, ampliando la comprensione oltre l’attività elettrica dei neuroni fino ai loro meccanismi biochimici e molecolari. Questa visione apre nuovi orizzonti, rendendo possibili progressi significativi nella comprensione delle sinapsi, i punti di connessione tra i neuroni.
Questa integrazione tra IA e neuroscienze potrebbe avere ricadute rivoluzionarie anche nella medicina. La decodifica delle sinapsi e del codice neurale potrebbe migliorare la diagnosi e il trattamento di malattie neurologiche e neurodegenerative. L’approccio interdisciplinare non solo promette di svelare i segreti del cervello umano, ma anche di sviluppare nuovi strumenti computazionali per affrontare sfide sociali e sanitarie del futuro.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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