Che impatto ha il particolato atmosferico metallico, una minaccia pervasiva, sulle opere d’arte e sull’ambiente? Se lo è chiesto un gruppo di esperti provenienti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). In accordo con l’Accademia Nazionale dei Lincei, con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e l’Università di Siena hanno quindi condotto un’analisi pionieristica in tal senso. Protagonisti in questa ricerca sono i licheni, presi come biosensori di inquinamento sulla collezione di arte moderna e contemporanea esposta a Palazzo Venier dei Leoni. In un mondo dove le “polveri sottili” possono minare il patrimonio culturale, il team di ricercatori ha impiegato tecniche ambientali avanzate.
Licheni e metodi magnetici per scoprire le polveri sottili
Il progetto di ricerca ha un titolo evocativo: CHIOMA (Cultural Heritage Investigations and Observations: a Multidisciplinary Approach). È stato fortemente voluto dal lavoro del Responsabile del Laboratorio di Paleomagnetismo dell’INGV, Aldo Winkler. Il suo team ha sviluppato metodologie magnetiche innovative, applicate su trapianti lichenici. Questi hanno dimostrato un’impronta ambientale moderata solo sugli esemplari posizionati all’esterno della Collezione. L’utilizzo dei licheni, noti bioindicatori, come trapianti ha consentito di confrontare le proprietà chimiche e fisiche prima e dopo l’esposizione. I risultati forniti sono senza precedenti per il controllo, la prevenzione e la mitigazione degli effetti dell’inquinamento atmosferico sui tesori artistici.
La sensibilità del verde: guardare al futuro con CHIOMA
Stefano Loppi, professore del Dipartimento di Scienze della Vita di UniSI, e Lisa Grifoni, dottoranda di ricerca UniSI e INGV, hanno giocato un ruolo chiave nell’esposizione lichenica e nelle indagini chimiche. “I licheni, con la loro straordinaria efficienza, fungono da bioindicatori ideali, sia negli ambienti interni che esterni” afferma Loppi. CHIOMA non solo definisce nuovi standard per la sensibilità e la risoluzione spaziale nella lotta contro l’inquinamento atmosferico, ma proietta la protezione del patrimonio culturale nel futuro, ispirandosi alla saggezza della natura stessa.