Per ridurre rischi cardiovascolari, come infarti e ictus, è fondamentale mantenere bassi i livelli del cosiddetto colesterolo cattivo, indicato con la sigla LDL. Nonostante sia possibile modificare il quantitativo di colesterolo nel nostro sangue, ridurlo in modo efficace è ancora una sfida non facilissima. La terapia standard prevede le statine, ma molti pazienti non raggiungono i livelli raccomandati o non tollerano il trattamento. Per i soggetti ad alto rischio, incapaci di rispondere alle terapie standard, gli inibitori della proteina PCSK9, riducenti il colesterolo LDL fino al 70%, sono un’opzione da prendere in considerazione. Tuttavia, la somministrazione tramite iniezioni ogni 2-4 settimane crea barriere all’uso.
Un nuovo inibitore di PCSK9 (Recaticimab), da somministrare ogni 1-3 mesi, potrebbe presto affiancare le opzioni esistenti. Lo studio REMAIN-2, presentato all’American Heart Association Scientific Sessions 2023, condotto in Cina su 689 persone con ipercolesterolemia e di età media di 56 anni, ha testato la sicurezza ed efficacia del Recaticimab. I partecipanti sono stati divisi in gruppi, ricevendo il farmaco ogni 4, 8 o 12 settimane. Tutti stavano assumendo statine.
Secondo quanto riportato nello studio, il Recaticimab ha permesso di abbassare il colesterolo cattivo al target entro 24 settimane, mantenendo i risultati a 48 settimane. Rispetto ai dosaggi, la riduzione del colesterolo è stata del 62%, 59% e 51%, rispettivamente. Gli effetti collaterali principali sono stati arrossamento e dolore nel sito di iniezione (84% dei pazienti).
Il farmaco ha prodotto risultati positivi anche per quel che riguarda i trigliceridi. Infatti il Recaticimab ha anche ridotto altri lipidi associati alle malattie cardiache. La lipoproteina(a) è stata ridotta del 29-40%, l’apolipoproteina B del 42-53%, e il colesterolo totale (escluso l’HDL) del 44-55%.
Gli studi futuri esploreranno ulteriori benefici del Recaticimab nel ridurre il rischio cardiovascolare. Un altro studio, REMAIN-3, valuterà l’effetto del farmaco sull’ipercolesterolemia familiare.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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