Oltre la metà delle persone in sovrappeso o obese svilupperanno nel corso della loro vita il diabete. Lelio Morviducci, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Diabetologia della ASL Roma 1, sottolinea che una dieta equilibrata e l’attività fisica regolare sono elementi chiave per evitare questa patologia. Morviducci parla anche dei benefici dello sport, che migliora le prestazioni cardiache e cardiovascolari, respiratorie e ossee, contribuendo alla salute generale.
L’occasione per discutere di prevenzione è stata offerta dall’evento ‘Tennis and Friends – Special Edition 2024′, tenutosi durante gli Internazionali BNL d’Italia al Foro Italico. L’evento, che proseguirà fino al 19 maggio, promuove attività fisica e screening gratuiti per il pubblico.

Perché l’obesità causa il diabete?
L’obesità è strettamente legata al diabete di tipo 2, il tipo più comune di diabete. Esistono diversi meccanismi attraverso i quali l’obesità può contribuire allo sviluppo di questa malattia:
- Resistenza all’insulina: L’insulina è l’ormone prodotto dal pancreas che aiuta le cellule a prelevare il glucosio dal sangue. L’obesità può causare resistenza all’insulina, cioè una ridotta sensibilità delle cellule all’insulina. Questo significa che il corpo ha bisogno di più insulina per ottenere lo stesso effetto. Con il tempo, il pancreas non riesce a produrre abbastanza insulina per compensare la resistenza, portando a livelli elevati di glucosio nel sangue, caratteristici del diabete di tipo 2.
- Infiammazione cronica: Il tessuto adiposo, specialmente quando è in eccesso, può produrre sostanze chimiche pro-infiammatorie (citochine). L’infiammazione cronica può contribuire alla resistenza all’insulina e, infine, al diabete.
- Accumulo di grasso negli organi: Con l’obesità, il grasso può accumularsi in organi come il fegato e i muscoli. Questo accumulo può interferire con la funzione normale dell’insulina e contribuire alla resistenza all’insulina.
- Squilibri ormonali: L’obesità può alterare il bilanciamento di alcuni ormoni che influenzano il metabolismo e la sensibilità all’insulina. Ad esempio, l’aumento del grasso può diminuire la produzione di adiponectina, un ormone che migliora la sensibilità all’insulina.
- Fattori genetici e predisposizione familiare: Anche la genetica gioca un ruolo. L’obesità può essere più comune in famiglie con predisposizione al diabete di tipo 2, e il peso eccessivo può accelerare l’insorgenza della malattia.
Prevenire e gestire l’obesità può ridurre significativamente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Questo può essere fatto attraverso una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, gestione dello stress e altre abitudini salutari.
Quanti kg perdere per abbassare la glicemia?
La quantità di peso da perdere per abbassare la glicemia varia a seconda della situazione individuale, come l’età, il sesso, la costituzione corporea e il livello di glicemia. Tuttavia, anche una perdita di peso relativamente modesta può portare a miglioramenti significativi nei livelli di glicemia e ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.
Ecco alcuni punti chiave da considerare:
- Perdita di peso del 5-10%: Studi suggeriscono che una perdita di peso del 5-10% del peso corporeo totale può avere effetti positivi sui livelli di glicemia e sulla sensibilità all’insulina. Questo significa che per una persona che pesa 100 kg, perdere tra 5 e 10 kg può già essere significativo.
- Riduzione del grasso addominale: La perdita di grasso viscerale (intorno agli organi interni) è particolarmente importante. Questo tipo di grasso è associato alla resistenza all’insulina e al rischio di diabete. Anche piccole riduzioni possono portare a miglioramenti nei livelli di glicemia.
- Approccio graduale e sostenibile: Piuttosto che concentrarsi su un obiettivo specifico in termini di chili da perdere, è meglio adottare un approccio sostenibile alla perdita di peso. Questo può includere una combinazione di alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e gestione dello stress.
- Monitoraggio medico: Per le persone con glicemia elevata o diabete, è essenziale consultare un medico o un dietista specializzato. Questi professionisti possono fornire raccomandazioni personalizzate in base alla situazione specifica e aiutare a impostare obiettivi di perdita di peso realistici e sicuri.
Anche una perdita di peso moderata può portare a miglioramenti significativi nei livelli di glicemia e nella salute generale. L’importante è adottare un approccio sostenibile e salutare, mantenendo sempre il supporto di professionisti medici e nutrizionisti.