Indice
Al Muse di Trento una mostra sulla meccanica quantistica e sulla rivoluzione che ha generato nella fisica, nel progresso scientifico e nella società. Si apre domani “Quanto. La rivoluzione in un salto”, l’iniziativa ideata dal Museo delle scienze di Trento in collaborazione con Infn, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Un viaggio visionario in una scienza dirompente
L’allestimento, progettato dallo studio di design Dotdotdot, condurrà i visitatori in un viaggio nel tempo visionario ed esperienziale. Si parte dall’atomo per arrivare alla vastità dell’universo attraverso installazioni multimediali e interattive, exhibit, strumenti di ricerca di oggi e di ieri. In più video-scenografie avveniristiche racconteranno l’affermarsi di una nuova concezione del mondo fisico che cambierà la realtà per sempre.
Cinque tappe: Macrocosmi, Microcosmi, Quanti, Paradossi, Cosmo. Sarà così articolato il percorso che, partendo dall’idea ottocentesca della fisica classica, porterà a un totale cambiamento di prospettiva nella visione dell’universo su ogni scala. La narrazione si snoderà affiancando al percorso immersivo ed esperienziale racconti testuali che approfondiranno i temi cruciali di ogni tappa.
Con i ‘quanti’ la realtà non sarà più la stessa
“La meccanica quantistica ha rappresentato un vero e proprio cambio di paradigma, dal punto di vista non solo scientifico, ma anche umano e sociale – sottolinea Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn – A oltre cento anni dalla sua formulazione, scienziate e scienziati dibattono ancora sui suoi principi fondanti, sulle sue implicazioni epistemologiche e filosofiche”. Affermazioni, quelle di Zoccoli, che spiegano le ragioni che hanno spinto a realizzare la mostra. Una maggiore comprensione di questa teoria rivoluzionaria rappresenta, infatti, un passo fondamentale per una conoscenza più approfondita della natura e dell’universo. Ma anche della realtà in cui noi tutti ci troviamo a vivere.
Il legame tra scienza e comprensione del mondo in cui viviamo è sottolineato anche da Michele Lanzinger, direttore del Museo delle scienze di Trento: “A dieci anni dalla sua inaugurazione – spiega – il Muse mette ancora una volta in campo la sua natura di istituzione poliedrica. Un’occasione per riflettere su come la scienza sia il metodo migliore per comprendere il funzionamento del mondo che ci circonda”.
Una scienza che, sebbene nata in fisica, trova oggi applicazione in molteplici campi, dai computer ai laser fino alla crittografia per proteggere la riservatezza delle nostre comunicazioni e persino in biologia.
La mostra, pensata per le scuole e il grande pubblico, è visitabile fino al 15 giugno 2024. Un’occasione straordinaria per conoscere la storia di una teoria che ha rivoluzionato la scienza e le nostre vite, sovvertendo il nostro modo di interpretare la realtà e di leggere l’universo.