Una nuova promettente immunoterapia cellulare potrebbe rappresentare un avanzamento significativo nel trattamento dei tumori solidi metastatici, come annunciato dai National Institutes of Health (NIH) americani. La notizia è stata pubblicata su ‘Nature Medicine’, riportando i primi risultati di un piccolo studio clinico su pazienti affetti da cancro del colon retto, già sottoposti a diverse terapie senza successo. L’immunoterapia personalizzata in questione ha dimostrato di ridurre i tumori in alcuni pazienti, impedendone la ricrescita per un periodo fino a sette mesi.
Quali tumori si possono curare con l’immunoterapia
Il metodo sviluppato dagli scienziati del National Cancer Institute (NCI) degli NIH prevede un approccio altamente personalizzato. Esso consiste nell’ingegnerizzare geneticamente i linfociti sani del paziente per far sì che esprimano recettori specifici, capaci di riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Questa metodologia ha già mostrato efficacia contro alcuni tumori del sangue e il melanoma metastatico. Tuttavia, finora, non esisteva una terapia cellulare efficace contro i tumori solidi.

Qual è uno dei principali vantaggi degli anticorpi coniugati nei trattamenti dei tumori solidi
Il nuovo metodo affronta due sfide cruciali dell’immunoterapia cellulare: produrre un gran numero di linfociti T capaci di riconoscere specificamente le cellule tumorali e aumentare la capacità di moltiplicazione delle cellule T modificate una volta reinfuse nel paziente. Per ogni paziente coinvolto nello studio, sono stati raccolti linfociti presenti nel tumore. Utilizzando tecniche di caratterizzazione molecolare, sono stati identificati e isolati i recettori che riconoscevano cambiamenti specifici nel tumore di ogni paziente. Questi geni dei recettori sono stati poi inseriti nei linfociti sani raccolti dal sangue del paziente tramite un retrovirus. I linfociti geneticamente modificati sono stati moltiplicati in laboratorio, ottenendo centinaia di milioni di cellule, successivamente reinfuse nei pazienti dove hanno continuato a moltiplicarsi e ad attaccare le cellule tumorali.
Quanti anni si vive con immunoterapia
In un trial di fase 2 più ampio, sette pazienti con tumore del colon metastatico sono stati trattati con questa immunoterapia cellulare personalizzata sperimentale. Prima del trattamento, tutti i pazienti avevano ricevuto dosi di pembrolizumab, un farmaco immunoterapico, e successivamente è stata somministrata un’altra immunoterapia (IL-2). Tre pazienti hanno mostrato una sostanziale riduzione dei tumori metastatici in fegato, polmoni e linfonodi, con una durata variabile tra i quattro e i sette mesi. Il tempo mediano alla progressione della malattia è stato di 4,6 mesi. Tra i tre pazienti che hanno risposto al trattamento, due avevano ricevuto recettori derivati da linfociti T citotossici, i principali “killer” delle cellule malate.
I ricercatori stanno ora cercando di inserire i recettori delle cellule T in sottotipi specifici di linfociti normali per migliorarne la reattività. Il cancro al colon è solo uno dei tanti tumori solidi che gli scienziati stanno studiando. Il progetto è ancora in corso e comprende pazienti con diversi tipi di tumori solidi.