In Italia il numero di vaccinazioni contro il Covid-19 è rimasto molto basso nell’ultimo anno. Una situazione pericolosa, soprattutto per quel che concerne il pericolo per le persone fragili. I dati dell’ultima stagione invernale lo confermano, con 10.000 decessi e 82.000 ricoveri in Italia, soprattutto tra anziani e individui fragili, come malati cronici e immunodepressi, spesso non vaccinati. Effettivamente, la somministrazione di poco più di due milioni di dosi di vaccino nel corso dell’ultimo anno ha lasciato il tasso di copertura vaccinale contro il Covid al 13% nelle popolazioni anziane e fragili, uno dei più bassi in Europa secondo i dati dell’ECDC.
Come aumentare le vaccinazioni
Di fronte a questa situazione, che ha mancato gli obiettivi stabiliti dalla Circolare del Ministero della Salute del 14 agosto 2023, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) hanno proposto un documento congiunto per promuovere azioni urgenti al fine di aumentare la copertura vaccinale nella prossima stagione. Questo documento, intitolato “Proposte di azioni urgenti per la prossima campagna vaccinale Covid-19 in Italia”, redatto dagli specialisti di SItI e SIMIT, vuole porre le basi per migliorare la campagna vaccinale nella stagione 2024-2025. L’obiettivo è portare la copertura vaccinale contro il Covid ai livelli dell’anti-influenzale, pari al 75% nel target per età e nei soggetti a rischio.

Cosa fare per le vaccinazioni in Italia
Per raggiungere questo obiettivo, vengono proposte cinque azioni immediate: definire entro fine maggio le popolazioni target e i dettagli della campagna vaccinale, anche nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV); assicurare un adeguato approvvigionamento di vaccini a tutti i canali di distribuzione (medici di base, ambulatori territoriali e ospedalieri, farmacie, RSA); garantire la disponibilità di tutti i tipi di vaccini (mRNA e proteico adiuvato) per consentire la scelta del vaccino più appropriato in ogni situazione; fornire formazione e informazioni agli operatori sanitari coinvolti nella campagna vaccinale, evidenziando le opportunità della co-somministrazione; informare la popolazione sui dettagli e sull’importanza della campagna vaccinale, specialmente per i soggetti fragili per età e/o condizione di rischio.
Come proteggere le persone fragili
Roberta Siliquini, presidente di SItI, sottolinea che una comunicazione scorretta e un’organizzazione non ottimale posizionano l’Italia come fanalino di coda europeo nella protezione degli anziani e dei fragili. L’auspicio è che, con il contributo di tutti, la prossima campagna vaccinale possa essere più efficace nel prevenire una malattia che rimane di grave entità per queste fasce di popolazione. È essenziale garantire un accesso equo a tutti i diversi tipi di vaccini disponibili per una prevenzione personalizzata.
Roberto Parrella, presidente di SIMIT, sottolinea che nonostante il Covid non sia più un’emergenza come negli anni precedenti, rappresenta ancora una minaccia per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con un numero significativo di decessi e ospedalizzazioni, soprattutto tra le popolazioni più anziane e a rischio.
Quando fare il vaccino
La vaccinazione rimane lo strumento più efficace per prevenire la malattia, ed è fondamentale che venga effettuata all’inizio della stagione autunnale per fronteggiare un eventuale aumento dei casi, come accaduto in passato.