Un osservatorio subacqueo ancora in costruzione nel mar Mediterraneo, vicino alla Sicilia, ha individuato un neutrino potenzialmente energetico, creando entusiasmo tra i fisici. La scoperta, rivelata dal fisico Joao Coelho durante la conferenza Neutrino 2024 a Milano, indica che questo neutrino potrebbe essere il più energetico mai rilevato.
Il neutrino è una delle particelle più piccole ma assolutamente interessante. Infatti fornisce agli scienziati informazioni utilissime in molti campi della fisica, soprattutto per quel che riguarda la struttura della materia, la struttura stellare e la cosmologia, capaci di attraversare la materia. Si dividono in tre tipi: neutrino elettronico, neutrino muonico e neutrino tau e ognuno di essi è associato a una particella leptonica: elettrone, muone e tau.
L’osservatorio, chiamato Astroparticle Research with Cosmics in the Abyss (ARCA), è una parte del più grande progetto Cubic Kilometre Neutrino Telescope (KM3NeT), che include anche un array al largo di Tolone, in Francia. ARCA è situato a 3500 metri di profondità e attualmente comprende 28 stringhe, con un piano di espansione a 230 entro il 2028. Ogni stringa contiene 18 sfere di plexiglass che rilevano particelle subatomiche, quindi anche i neutrini, che producono deboli lampi di luce.
L’osservazione del neutrino da ARCA suggerisce che questi neutrini possono viaggiare attraverso la Terra a una velocità maggiore di quella della luce. Neutrini ad alta energia, come quello osservato, sono solitamente bloccati dalla Terra, ma possono essere rilevati in una stretta fascia di cielo vicino all’orizzonte.
Coelho ha dichiarato che oltre un terzo dei sensori di ARCA ha rilevato lampi coerenti con un muone prodotto da un neutrino proveniente da un grado sotto l’orizzonte, con un’energia di decine di petaelettronvolt. Questa scoperta è significativa, dato che finora solo l’IceCube Neutrino Observatory in Antartide aveva rilevato tali particelle estreme. La scoperta di ARCA dimostra il potenziale di rilevamento di neutrini energetici anche con osservatori più piccoli, aprendo nuove possibilità per la ricerca astroparticellare.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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