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Home » Scienza » Scoperto un  nuovo tipo di memoria: lavora quando dormiamo

Scoperto un  nuovo tipo di memoria: lavora quando dormiamo

Un innovativo studio condotto dall'Università della California a Los Angeles ha rivelato un nuovo tipo di memoria altamente efficiente dal punto di vista energetico, in grado di funzionare anche durante il sonno.

by Enrico Russo
Maggio 9, 2024
in Salute, Scienza, Scoperte
Tempo di lettura: 3 minuti
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Scoperto un  nuovo tipo di memoria: lavora quando dormiamo
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Pubblicata sulla rivista Nature Communications, la ricerca rivela che questo meccanismo avviene nella corteccia entorinale, una parte del cervello fondamentale per l’apprendimento e la memoria e colpita dalla malattia di Alzheimer.

Il team guidato da Mayank Mehta ha utilizzato un approccio innovativo, un microscopio matematico, che si basa su modelli matematici applicati alla biologia. Grazie a questo strumento, è stato possibile osservare come la corteccia entorinale mantenga uno stato di inattività persistente durante il sonno, nonostante i segnali provenienti dalla neocorteccia. Si tratta della cosiddetta “memoria di lavoro”, che immagazzina le informazioni solo temporaneamente ed è praticamente sempre in funzione, si basa su un circuito che coinvolge lo strato più esterno del cervello, la neocorteccia, e regioni più profonde tra cui la corteccia entorinale. I ricercatori hanno osservato che i segnali provenienti dalla neocorteccia somigliano a onde che si formano e poi si infrangono sulla costa, mentre la corteccia entorinale è come un nuotatore che segue il movimento dell’acqua. Ma quando dormiamo, o siamo sotto anestesia, la corteccia entorinale rimane in uno stato di inattività persistente nonostante i segnali in arrivo, un meccanismo mai osservato prima.

L’aspetto straordinario della scoperta è che la combinazione di inattività persistente e attività ridotta permette di raddoppiare la capacità di memoria, riducendo al contempo il costo energetico. La ricerca apre nuove prospettive per comprendere i meccanismi della memoria e potrebbe avere implicazioni significative nella lotta contro l’Alzheimer.

Scoperto un  nuovo tipo di memoria: lavora quando dormiamo

Cosa succede al cervello quando si perde la memoria?

Quando si perde la memoria, il cervello mostra danni o deterioramento in aree chiave coinvolte nella formazione e nel recupero dei ricordi, come l’ippocampo e la corteccia entorinale. Queste alterazioni possono derivare da malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, traumi cranici o altre condizioni. La perdita di memoria influisce sulla capacità di apprendere nuove informazioni e di richiamare ricordi passati, con conseguenze sulla cognizione e sulla vita quotidiana. Inoltre, possono emergere difficoltà nell’orientamento spaziale, nella comunicazione e nella gestione delle attività quotidiane.

Come fa il cervello a ricordare le cose?

Il cervello ricorda le cose attraverso la formazione e il consolidamento delle sinapsi, le connessioni tra i neuroni. Quando impariamo o viviamo un’esperienza, vengono attivati specifici gruppi di neuroni, creando tracce di memoria. L’ippocampo svolge un ruolo cruciale nel consolidamento di queste tracce, trasferendo i ricordi dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Durante il sonno, in particolare durante la fase REM, il cervello rafforza questi collegamenti, facilitando il richiamo futuro. Le aree corticali immagazzinano le informazioni e interagiscono per recuperarle quando necessario.

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Tags: AlzheimercortecciaMayank Mehtamemoria cerebralesonno
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