L’invecchiamento cerebrale è un processo naturale che coinvolge cambiamenti nella struttura e nelle funzioni del cervello, influenzando memoria, apprendimento e capacità cognitive. Fattori genetici, stile di vita e condizioni mediche possono accelerare questo processo. Gli scienziati del First Affiliated Hospital of Zhengzhou University, guidati da Yu-Ming Xu e Wei Cheng, hanno identificato proteine cruciali come Brevican (BCAN) e GDF15. Queste sono state associate non solo all’invecchiamento cerebrale, ma anche a patologie come demenza e ictus. La scoperta si basa sull’analisi di circa 3.000 proteine plasmatiche provenienti da 5.000 individui, utilizzando dati della Biobanca britannica. I ricercatori hanno osservato cambiamenti significativi nelle concentrazioni proteiche a specifiche età cerebrali: 57, 70 e 78 anni, indicando transizioni critiche nella salute del cervello.
Per stimare l’età biologica del cervello, il team ha utilizzato dati di imaging cerebrale di 10.949 adulti sani tra i 45 e gli 82 anni. Questi algoritmi predittivi, basati su caratteristiche come il volume cerebrale, si sono rivelati utili nell’identificare indicatori di invecchiamento. Inoltre, l’analisi delle proteine del sangue offre un approccio complementare, fornendo informazioni dettagliate sui processi biologici sottostanti. Gli autori dello studio hanno concluso che i dati ai quali sono giunti si concentrano su individui anziani di discendenza europea, e nei prossimi step potrebbe essere interessante considerare coorti più ampie e variegate.
Con una popolazione over 65 che raggiungerà 1,5 miliardi entro il 2050, la necessità di strategie per prevenire l’invecchiamento cerebrale è sempre più urgente. L’identificazione precoce di biomarcatori proteici potrebbe facilitare lo sviluppo di terapie mirate per disturbi neurodegenerativi. I ricercatori sottolineano che i dati analizzati riguardano prevalentemente individui di discendenza europea, suggerendo la necessità di future indagini su popolazioni più diversificate per validare ulteriormente i risultati. Questa scoperta rappresenta un passo avanti nella lotta contro le malattie legate all’invecchiamento del cervello, aprendo la strada a nuovi interventi preventivi e terapeutici.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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