Guidato dai ricercatori Joseph Wang e Aiiso Yufeng, il team ha progettato un prototipo che si avvolge attorno a un dito e sfrutta l’energia prodotta dal sudore per funzionare. La punta del dito è una delle zone più produttive di sudore, grazie alla presenza di oltre mille ghiandole sudoripare. Questa caratteristica consente al dispositivo di operare in modo continuo, anche durante il sonno, grazie alla costante produzione di sudore.
Il dispositivo utilizza celle a combustibile biologico che raccolgono e convertono le sostanze chimiche del sudore in elettricità. Questa elettricità alimenta quattro sensori che monitorano specifici biomarcatori: glucosio, vitamina C, lattato e levodopa, un farmaco per il morbo di Parkinson. I dati vengono elaborati da un chip e trasmessi tramite Bluetooth a un’app su smartphone o laptop. Durante i test, il dispositivo ha monitorato i livelli di glucosio durante i pasti, il lattato durante l’attività fisica e il lavoro d’ufficio, e il livello di vitamina C mentre il soggetto beveva succo d’arancia. Inoltre, ha registrato i livelli di levodopa dopo il consumo di fave.
“Questo dispositivo rappresenta una svolta rivoluzionaria nella tecnologia wearable”, affermano Shichao Ding e Tamoghna Saha, coautori dello studio. Il team sta ora lavorando per sviluppare un sistema a circuito chiuso che non solo monitori ma anche somministri trattamenti basati sui dati raccolti, come l’insulina per i diabetici. L’obiettivo finale è creare un dispositivo che integri monitoraggio, rilevamento e trattamento in un unico strumento semplice e pratico.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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