Dove è stato effettuato il carotaggio record per il mantello terrestre
Un gruppo internazionale di scienziati ha segnato una pietra miliare nella geologia recuperando un’importante sezione di rocce provenienti dal mantello terrestre, lo strato situato sotto la crosta terrestre e che costituisce la maggior parte del nostro pianeta. Questo risultato offre una rara opportunità per approfondire la comprensione del ruolo del mantello nei processi vitali della Terra, tra cui l’origine della vita, la formazione del magma e i cicli globali di elementi come il carbonio e l’idrogeno. Le rocce, estratte durante l’Expedition 399 “Building Blocks of Life, Atlantis Massif” della nave di perforazione JOIDES Resolution, sono state raccolte da una “finestra tettonica” sulla dorsale medio-atlantica, dove il mantello è esposto, permettendo uno studio diretto.
Qual è il ruolo del mantello nella formazione del pianeta
Il campionamento ha rivelato che il mantello terrestre gioca un ruolo fondamentale nella storia del nostro pianeta. Il professor Johan Lissenberg dell’Università di Cardiff, principale autore dello studio, ha descritto il recupero delle rocce come un successo straordinario per le scienze della Terra. Questo ritrovamento non solo rappresenta un record tecnico, ma offre anche informazioni preziose sulla composizione e sull’evoluzione del nostro pianeta. Le analisi preliminari indicano che le rocce contengono quantità insolitamente basse di pirossene e concentrazioni molto elevate di magnesio, suggerendo che il mantello ha subito un processo di scioglimento molto più intenso del previsto.

Quali sono le dinamiche del mantello terrestre e dell’attività vulcanica
L’analisi delle rocce ha permesso di tracciare il percorso del magma attraverso il mantello, offrendo nuove informazioni sul processo che porta alla formazione di vulcani. Questo scioglimento profondo avviene mentre il mantello risale verso la superficie, e la sua comprensione è cruciale per prevedere come si forma il magma e come questo influenzi l’attività vulcanica. I ricercatori hanno identificato canali di trasporto del magma che potrebbero aiutare a spiegare meglio il destino di questo materiale una volta che raggiunge la crosta terrestre, offrendo nuovi strumenti per studiare la dinamica interna della Terra.
Cos’è l’olivina e come ha influenzato le origini della vita sulla Terra
Uno degli aspetti più affascinanti della ricerca riguarda le reazioni chimiche tra l’olivina, un minerale abbondante nel mantello terrestre, e l’acqua di mare. Queste reazioni generano idrogeno e altre molecole che possono sostenere la vita, suggerendo che simili processi potrebbero essere stati centrali per l’origine della vita sul nostro pianeta. La dottoressa Susan Q Lang del Woods Hole Oceanographic Institution ha sottolineato l’importanza di questi risultati, osservando che le rocce recuperate somigliano a quelle presenti sulla Terra primordiale, offrendo una finestra unica su come potrebbe essersi evoluta la vita nei primi tempi della storia terrestre.