Home » Intelligenza Artificiale » Chat Gpt » L’aggiornamento di Chat GPT è rivoluzionario: la versione 4o è ancora più ‘intelligente’
Chat GPT-4o, la versione a pagamento che OpenAI sta offrendo gratuitamente per un periodo limitato per incentivare gli utenti a sottoscrivere un abbonamento, non solo promette, ma mantiene molte delle aspettative.
Il team di OpenAI ha anticipato la concorrenza di Google con Gemini, presentando le nuove caratteristiche del chatbot con un video in diretta da San Francisco. Oltre al miglioramento del modello generativo testuale, capace di aprire siti internet e visualizzare informazioni prima di rispondere, gli utenti possono ora sfruttare funzioni visive e vocali. GPT-4o (dove la “o” sta per “omni”) permette di produrre immagini e video di alta qualità e di dialogare a voce con l’IA, come se si stesse parlando con una persona reale. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha paragonato questa tecnologia al film “Her”, indicando come ciò che era fantascienza stia diventando realtà.
Durante la demo di presentazione, GPT-4o ha mostrato di saper rispondere con battute e conversazioni simili a quelle umane, gestendo varie lingue, tra cui l’italiano. È stato visto interpretare le espressioni facciali degli utenti e aiutare nella risoluzione di problemi di algebra. Un’altra dimostrazione ha evidenziato come GPT-4o possa, tramite la telecamera del computer, interpretare l’ambiente circostante e rispondere con una voce femminile amichevole.
Tuttavia, l’uso di GPT-4o solleva importanti problemi di privacy e sicurezza. Condividere il proprio ambiente in tempo reale con il software implica rischi significativi. Per questo motivo, OpenAI ha deciso di procedere per gradi, evitando di presentare un modello più avanzato (GPT-5) per affrontare e risolvere i potenziali problemi.
GPT-4o è a pagamento e resterà tale, mentre la versione 3.5 rimarrà gratuita. La competizione nel campo dell’IA, con aziende come OpenAI, Google, Meta e in attesa Apple, ha comportato costi enormi, molti dei quali hanno beneficiato il produttore di chip Nvidia, necessario per questa tecnologia.
Un ulteriore problema riguarda il copyright dei contenuti su cui le IA si addestrano. I produttori di contenuti vogliono essere pagati per l’uso del loro materiale. Finora, solo pochi accordi sono stati raggiunti, come quelli con Associated Press, Financial Times e Axel Springer. La maggior parte della rete, incluso il New York Times che ha fatto causa a OpenAI, è pronta a lottare per i propri diritti.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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