Home » Intelligenza Artificiale » Investimenti in AI: le aziende italiane tra opportunità e ritardi
Il “Enterprise AI Maturity Index 2024” colloca l’Italia all’ultimo posto nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) per la propensione a investire in AI: solo il 67% delle aziende italiane prevede maggiori investimenti, contro l’86% dei Paesi Bassi, l’85% del Regno Unito e l’81% della Spagna. Nonostante l’interesse per le potenzialità dell’AI sia forte, con il 73% delle aziende che intravede un aumento dei ricavi, la limitata previsione di spesa riflette una prudenza che potrebbe penalizzare l’innovazione. Anche se l’Italia si allinea alla media mondiale nell’indice di maturità AI con un punteggio di 0,44, i piani di investimento attuali pongono la nazione in una posizione di svantaggio competitivo.
Un dato incoraggiante riguarda l’organizzazione interna e la sperimentazione: il 30% delle aziende italiane si trova in fase di testing delle soluzioni AI e un buon 50% programma corsi di formazione per i dipendenti. Oltre a questo, il 53% delle aziende intende ampliare il team con esperti di intelligenza artificiale, segno che la formazione e l’acquisizione di talenti specializzati sono considerate strategiche. Sebbene solo il 9% delle entrate venga reinvestito direttamente in AI, il 74% delle aziende italiane ritiene che l’AI possa aumentare l’efficienza, specialmente nel migliorare la customer experience.
Il report di ServiceNow sottolinea che l’era dell’intelligenza artificiale è solo agli inizi, ma alcune imprese italiane stanno già trasformando i loro workflow con strategie basate sui dati e una governance dell’AI consolidata. Questi precursori stanno creando strutture di gestione e policy per un utilizzo responsabile della tecnologia, mirando a un’innovazione sostenibile che favorisca la crescita dei talenti. Secondo Filippo Giannelli, Area VP Israel & Italy di ServiceNow, “l’adozione della tecnologia AI deve essere accompagnata da un piano di formazione e assunzione di esperti, per evitare che l’integrazione risulti inefficace“. In sintesi, l’Italia si trova a un bivio: aumentare gli investimenti in AI per non perdere competitività o continuare con un approccio prudente, rischiando di rimanere indietro nel panorama europeo.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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