Troppo sale uccide. Lo dimostra il rapporto dell’ente di ricerca Grattan Institute di Sydney che raccomanda di non utilizzarne più di 5 grammi al giorno. Infatti, in Australia, come purtroppo accade in molti altri Paesi, si consuma troppo sale. Complici anche i pasti fuori casa, si arriva a consumarne anche il doppio della dose giornaliera raccomandata. Questo abuso contribuisce in maniera significativa all’innalzamento della pressione sanguigna. Infatti, il rapporto indica che in Australia muoiono, ogni anno, 2.500 persone per malattie legate all’elevata assunzione di sale. Dunque, si chiede che si fissi un tetto obbligatorio alla sua quantità negli alimenti trasformati.
La dose quotidiana raccomandata è di un massimo di 5 grammi di sale al giorno a persona. Però, al momento, in Australia il consumo medio è molto più alto. Infatti si stima che, in media, ogni australiano consumi 9,6 grammi di sale al giorno. Si tratta quasi del doppio della dose massima consigliata, infatti, all’organismo ne basterebbero anche 2 soli grammi al giorno per funzionare bene.
Nella ricerca, dal titolo “Sale subdolo: come l’Australia può togliersi il vizio del sale”, si chiede un impegno del Governo Federale per limitarne l’uso entro il 2027. Si chiedono limiti obbligatori, rispetto a quelli volontari che già esistono, adeguandosi ai livelli adottati in Gran Bretagna, che coprono ben 85 categorie alimentari comuni.
La raccomandazione del Grattan Institute è che il Governo incentivi l’utilizzo di una miscela con meno sodio e più potassio. Un sale più sano, che limiterebbe la parte più dannosa, il sodio appunto, in favore del cloruro di potassio. Questo consentirebbe di non rinunciare alla sapidità, riducendo i rischi per la salute.
Alla luce dei dati riportati nel rapporto, il vice ministro per la Sanità e la Cura degli Anziani, Ged Kearney, ha incontrato gli autori ed ha assicurato l’impegno del Governo, insieme agli enti sanitari pubblici e ai produttori alimentari, per ridurre i livelli di sodio nei cibi. Infatti, tre quarti del sale introdotto nell’alimentazione è aggiunto nella fase di produzione degli alimenti. Dunque, la cosa più logica da fare è quella di imporre limiti obbligatori alle quantità di sale che si possono utilizzare negli alimenti trasformati.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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