Una delle sfide principali legate all’autismo è la diagnosi precoce, complicata dalla diversità dei sintomi e dalla variabilità dell’età di insorgenza nei bambini. Gli individui affetti da disturbi dello spettro autistico (ASD) mostrano una gamma diversificata di disturbi del neurosviluppo, con manifestazioni cliniche mutevoli. La presenza di co-morbilità neurologiche, psichiatriche e mediche rende essenziale una valutazione olistica per gli interventi. Ad aiutarci potrebbe essere l’Intelligenza Artificiale.
I sintomi iniziali includono difficoltà nell’interazione sociale e comunicativa, comportamenti e routine ripetitivi, limitato interesse per le attività di gioco e sensibilità ai cambiamenti ambientali. Altri segni comprendono ritardo nello sviluppo del linguaggio, mancanza di contatto visivo e insensibilità agli stimoli sensoriali. Una varietà di sintomi che però rischia di far individuare la malattia solo dopo qualche anno di vita dei bambini e ciò rappresenta un forte limite anche nelle azioni da intraprendere per migliorare la condizione delle persone affette da autismo.
Le stime del Progetto Osservatorio indicano che in Italia un bambino su 77, tra i 7 e i 9 anni, è affetto da disturbi dello spettro autistico, con una prevalenza maggiore nei maschi.
Per il trattamento, è cruciale un approccio multidisciplinare e l’intervento di specialisti. L’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) potrebbe diventare rilevante per diagnosticare precocemente l’autismo. Uno studio dell’Università di Louisville ha sviluppato un sistema di AI che ha raggiunto un tasso di precisione del 98,5% nella diagnosi di autismo in bambini di 24-48 mesi. L’utilizzo di un tensore di diffusione in risonanza magnetica ha permesso di ottenere immagini tridimensionali basate sull’analisi del movimento delle molecole d’acqua nei tessuti cerebrali, rivelando le connessioni cerebrali.
Secondo Gregory Barnes, co-autore dello studio, “l’autismo è principalmente una malattia delle connessioni improprie all’interno del cervello”. La diagnosi precoce potrebbe portare a interventi terapeutici efficaci già prima dei tre anni. In questo modo si potrebbe migliorare l’indipendenza e il quoziente intellettivo degli individui affetti da autismo.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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