Chi ha messo a punto l’algoritmo per prevedere la morte cardiaca improvvisa
L’Università di Tampere ha recentemente presentato uno studio coordinato dal cardiologo Jussi Hernesniemi e pubblicato su JACC: Clinical Electrophysiology. La ricerca introduce un algoritmo innovativo in grado di individuare i soggetti a rischio di morte cardiaca improvvisa (MCI). Il fulcro del metodo è l’analisi di fluttuazione detrended (DFA2 α1), un parametro statistico che rileva variazioni significative nella frequenza cardiaca. Questo approccio potrebbe rappresentare una svolta nella diagnosi e nella prevenzione delle MCI, offrendo una possibilità di intervento tempestivo in pazienti altrimenti asintomatici.
Come funziona il nuovo test per il rischio di morte cardiaca improvvisa
Tradizionalmente, il rischio di morte cardiovascolare viene valutato tramite test di fitness cardiorespiratorio e altri esami effettuati sotto sforzo. Tuttavia, il nuovo metodo si concentra sulla variabilità della frequenza cardiaca a riposo, monitorando intervalli di un minuto. Lo studio ha analizzato dati di circa 4.000 pazienti del progetto FINCAVAS, esaminando le variazioni della frequenza cardiaca sia a riposo che sotto sforzo. Dalle analisi è emerso che la misurazione della frequenza cardiaca a riposo, mediante elettrocardiogrammi di un minuto e l’uso della DFA, è maggiormente correlata al rischio di MCI, offrendo una previsione più accurata rispetto ai metodi tradizionali.

Cosa fare per prevenire la morte cardiaca improvvisa
I pazienti con anomalie nella frequenza cardiaca rilevate tramite il nuovo algoritmo mostrano una probabilità significativamente maggiore di MCI rispetto a quelli con frequenza cardiaca normale. Il professor Hernesniemi sottolinea come molti casi di morte cardiaca improvvisa potrebbero essere prevenuti se i fattori di rischio venissero identificati in tempo. L’algoritmo offre quindi una prospettiva di prevenzione proattiva, potenzialmente salvando vite umane attraverso un monitoraggio continuo e non invasivo delle condizioni cardiache dei pazienti.
Quale tecnologia di Intelligenza Artificiale prevede il rischio di morte improvvisa
Una delle scoperte più affascinanti dello studio riguarda la possibilità di rilevare anomalie cardiache tramite dispositivi indossabili come smartwatch e smart ring. Questi strumenti possono monitorare la frequenza cardiaca a riposo, rendendo più accessibile il rilevamento precoce di condizioni pericolose. Inoltre, una ricerca parallela condotta dall’Università Massey e dall’Università della Tecnologia di Auckland ha dimostrato l’efficacia della defibrillazione esterna sequenziale doppia (DSED) in casi di arresto cardiaco non responsivi ai trattamenti standard. La combinazione di questi metodi potrebbe ridurre ulteriormente il numero di morti cardiache improvvise, aprendo nuove frontiere nella gestione e prevenzione delle malattie cardiache.