“I fulmini – spiega Laviola – sono maggiormente connessi alle grandinate o ai temporali dove le nubi sono cariche di ghiaccio. Questo accade soprattutto nel periodo estivo, quando le nubi si dispongono verticalmente in atmosfera e possono raggiungere anche i 10 chilometri di quota, riempiendosi di ghiaccio. La nube in sostanza si carica come un conduttore elettrico e questo dà origine ai fulmini“.
Il cambiamento climatico ha amplificato questi fenomeni, rendendoli ancora più violenti. Specchi d’acqua, montagne, alberi e boschi sono condizioni che favoriscono la caduta dei fulmini. “Tutte le strutture a punta – avverte Laviola – attirano il fulmine, e anche noi umani costituiamo una punta”.
In situazioni di eventi temporaleschi è fondamentale mettersi al riparo. Laviola raccomanda di uscire immediatamente dall’acqua e rifugiarsi in una struttura chiusa, come un bar, uno stabilimento balneare o un’automobile, che offre una protezione dai fulmini.
Essere consapevoli dei pericoli dei fulmini è essenziale, poiché costituiscono un rischio reale, provocando scariche elettriche molto forti che possono causare folgorazione istantanea e combustione, anche se non si viene colpiti direttamente.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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