Le foglie sono state raccolte in Via dei Cerchi e nelle aree archeologiche del Palatino, mentre i licheni sono stati posizionati a distanze crescenti dalla strada, fino alla Schola Praeconum e alla sommità del Palatino.
Lo studio, pubblicato su Science of the Total Environment, ha rivelato che la concentrazione di particelle metalliche bioaccumulate da licheni e foglie dipende principalmente dalla distanza dalla strada, con una modesta influenza dell’altezza rispetto al piano stradale. Pertanto, gli alberi devono essere posizionati il più vicino possibile alla strada per offrire i migliori servizi ecosistemici di conservazione preventiva dei beni storici e culturali.
Le ricerche hanno utilizzato tecniche ambientali avanzate per determinare la diffusione delle “polveri sottili” (PM), che causano abrasione e deterioramento dei beni culturali. Le particelle metalliche veicolari, accumulate da foglie e licheni, derivano sia dalle emissioni di scarico che dall’usura dei freni. I risultati hanno mostrato che le foglie accumulano tutte le componenti del PM, limitandone gli effetti avversi, mentre i licheni sono migliori bioindicatori della componente aerodispersa del PM.
Alfonsina Russo, Direttore del Parco Archeologico del Colosseo, ha sottolineato l’importanza del progetto, che ha fornito nuovi dati scientifici e ha evidenziato l’efficacia delle barriere arbustive piantate sul Palatino nel 2020 per contenere le polveri inquinanti. Aldo Winkler dell’INGV ha spiegato che il progetto introduce metodologie di biomonitoraggio magnetico in un’area archeologica di prestigio unico al mondo, mentre Stefano Loppi di UniSI ha evidenziato l’efficacia dei licheni come bioindicatori.
Ulteriori studi sono in corso in vari musei internazionali per raccogliere dati utili alla conservazione preventiva dei beni culturali in contesti urbanizzati.

Che cos’è il particolato metallico atmosferico?
Il particolato metallico atmosferico è una componente del particolato atmosferico (PM) costituita da particelle di metalli sospese nell’aria. Queste particelle derivano principalmente dalle attività antropiche come il traffico veicolare, le emissioni industriali e i processi di combustione.
Quali sono le principali fonti di particolato metallico atmosferico?
Le principali fonti di particolato metallico atmosferico includono le emissioni dei veicoli (soprattutto da scarichi e freni), le attività industriali, la combustione di combustibili fossili e alcuni processi naturali come l’erosione del suolo e le eruzioni vulcaniche.
Perché è importante monitorare il particolato metallico atmosferico?
Monitorare il particolato metallico atmosferico è importante perché queste particelle possono avere effetti nocivi sulla salute umana, causando problemi respiratori e cardiovascolari. Inoltre, possono contribuire al degrado dei beni culturali e ambientali, deteriorando monumenti e strutture storiche.