Studiare allunga la vita. È quanto asserisce uno studio pubblicato su The Lancet Public Health che rivela un legame diretto tra istruzione e aspettativa di vita. Analizzando oltre 10.000 dati provenienti da 59 Paesi, il rapporto rivela che ogni anno di istruzione completato riduce il rischio di mortalità del 2%.
Chi completa il ciclo di educazione primaria, secondaria e terziaria ha un rischio di mortalità ridotto del 26%, mentre per coloro che aggiungono anche l’università, il rischio scende addirittura al 34%. Questo effetto positivo sull’aspettativa di vita è riscontrabile anche tra gli adulti oltre i cinquant’anni. Al contrario, chi non ha mai frequentato la scuola affronta un rischio di mortalità equiparabile a quello di chi beve cinque o più alcolici al giorno o fuma dieci sigarette al giorno per dieci anni.
L’investimento nell’istruzione diventa quindi cruciale per ridurre le disuguaglianze nella mortalità, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Gli autori dello studio sottolineano che colmare il divario educativo può portare a una significativa riduzione della mortalità.
Da The Health Foundation evidenziano che l’istruzione fornisce non solo conoscenze ma anche migliori connessioni sociali e la capacità di prendere decisioni informate. Inoltre, un’istruzione più elevata offre un migliore accesso ai servizi sanitari, soprattutto nei Paesi con sistemi sanitari privatizzati, dove le risorse finanziarie possono fare la differenza nell’ottenere cure adeguate.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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