Il cuore dell’Atlantico batte con il flusso dell’AMOC, un sistema di correnti oceaniche cruciale per il clima europeo. Questa circolazione, simile a un nastro trasportatore, porta calore e nutrienti dai Tropici all’Artico, influenzando il clima su vasta scala. Tuttavia, il suo futuro è incerto a causa del riscaldamento globale. Un esempio pratico è quello della Corrente del Golfo che trasporta acqua calda dal Messico alla Gran Bretagna, rendendo però meno fredda la zona a ovest della Manica.
Se la Corrente del Golfo dovesse bloccarsi o mutare la sua direzione avremmo certamente una Gran Bretagna meno piovosa ma molto più fredda, con l’aumento dei ghiacci e l’abbassamento delle temperature. Infatti, proprio lo ‘scontro’ tra le correnti calde provenienti dal Messico e il freddo di quella porzione dell’Atlantico genera tanta umidità che favorisce la pioggia.
Il problema principale è l’eccesso di acqua dolce derivante dallo scioglimento accelerato dei ghiacci artici e groenlandesi. Questa acqua fresca rende l’oceano meno densamente salato, compromettendo la capacità dell’acqua di affondare e quindi di fluire verso sud, interrompendo il ciclo. Studi indicano che l’AMOC è già rallentato del 15% dal 1950 a oggi e potrebbe essere nella sua fase più debole da più di un millennio.
La grande domanda è se questo rallentamento porterà al blocco completo della circolazione e quando accadrà. Alcuni suggeriscono un punto di non ritorno tra il 2025 e il 2095, mentre altri ritengono che i cambiamenti irreversibili non avverranno prima del prossimo secolo. Ad oggi il rallentamento sta comportando modifiche sostanziali sul clima europeo prima contraddistinto da inverni freddi ma non gelidi ed estate caldi ma non torride. Oggi invece si tende ad estremizzare le due situazioni o a generare situazioni anomale, come quest’inverno insolitamente caldo, che sta provocando problemi per l’intero ecosistema che ci circonda.
Una simulazione condotta dall’Università di Utrecht ha mostrato scenari catastrofici se l’AMOC dovesse collassare. Le temperature europee crollerebbero, i ghiacci artici si estenderebbero, e il livello del mare aumenterebbe di un metro, minacciando città costiere. La foresta amazzonica subirebbe cambiamenti devastanti nei modelli di pioggia.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Worldculture
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Worldculture