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L’Accademia Cinese delle Scienze (CAS) ha annunciato che il suo satellite Einstein Probe, destinato a monitorare il cielo alla ricerca di potenti esplosioni di luce a raggi X provenienti da misteriosi oggetti celesti come stelle di neutroni e buchi neri, è pronto per il lancio nel gennaio 2024.
Einstein Probe è una collaborazione internazionale che coinvolge anche l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e il Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (MPE), Germania.
Grazie al suo design innovativo, Einstein Probe sarà in grado di monitorare grandi aree del cielo in un colpo d’occhio.

In campo anche l’Agenzia Spaziale Europea
In questo modo gli scienziati potranno scoprire molte nuove sorgenti e allo stesso tempo studiare su lunghi periodi il comportamento della luce X proveniente da oggetti celesti conosciuti.
La maggior parte delle sorgenti ai raggi X è altamente variabile e molte compaiono brevemente in cielo prima di scomparire per lunghi periodi (sorgenti transitorie) o per sempre.
L’intensità della luce di questi oggetti muta continuamente e contiene informazioni fondamentali su alcuni degli oggetti e fenomeni più enigmatici del nostro Universo.
Il satellite utilizza i raggi X per individuare le onde gravitazionali
I raggi X sono associati a collisioni tra stelle di neutroni, esplosioni di supernova, materia che cade su buchi neri o stelle iper-dense, o particelle ad alta energia che vengono espulse da dischi di materiale ardente che circondano tali oggetti esotici e misteriosi.
La capacità di localizzare nuove sorgenti X è fondamentale per individuare l’origine delle onde gravitazionali.
Quando due oggetti massicci iper-densi come due stelle di neutroni o buchi neri si schiantano, creano onde nel tessuto dello spazio-tempo che si propagano attraverso le distanze cosmiche arrivando fino a noi.
Se sono coinvolte stelle di neutroni, un tale ‘incidente cosmico’ è accompagnato da un’enorme esplosione di energia a tutte le lunghezze d’onda dello spettro della luce, e soprattutto nei raggi X.
Consentendo agli scienziati di studiare rapidamente questi eventi di breve durata, Einstein Probe ci aiuterà a identificare l’origine di molti eventi di onde gravitazionali che vengono registrati dagli strumenti a terra.
Per raggiungere tutti questi obiettivi scientifici, la missione Einstein Probe è dotata di una nuova generazione di strumenti ad alta sensibilità e la capacità di osservare ampie aree del cielo:
- Il Wide-field X-ray Telescope (WXT), un telescopio a raggi X ad ampio campo, osserva 3600 gradi-quadrati (quasi un decimo della sfera celeste) in un colpo solo.
- Il Follow-up X-ray Telescope (FXT), un telescopio a raggi X di follow-up, è più sensibile del WXT e viene utilizzato per studiare in dettaglio le sorgenti X o altri eventi interessanti avvistati dal WXT.