L’influenza aviaria è causata da virus dell’influenza A, in particolare i sottotipi H5 e H7. Questi virus possono causare malattie nei volatili e, in alcune situazioni, trasmettersi agli esseri umani, generando preoccupazioni per la salute pubblica. I virus dell’influenza aviaria, in particolare l’H5N1, hanno storicamente causato gravi pandemie.
Uno studio del Pirbright Institute ha dimostrato che le attuali misure di controllo, come il monitoraggio limitato e l’uso di vaccini, non riescono a prevenire la diffusione del virus. Secondo i ricercatori, la mancanza di dati sulla trasmissione dell’H5N1 nei mammiferi e la riluttanza a utilizzare tecnologie moderne di sorveglianza rendono le strategie esistenti inefficaci. In particolare, negli Stati Uniti, il virus H5N1 è segnalato solo nel pollame, non nei mammiferi, limitando ulteriormente il controllo della malattia.
Il riassortimento genetico tra virus influenzali può generare nuove varianti potenzialmente più pericolose. La possibilità che l’H5N1 si diffonda in modo silenzioso tra animali da allevamento e fauna selvatica è un campanello d’allarme. Gli scienziati avvertono che un approccio più integrato, che include la vaccinazione e una sorveglianza migliorata, è fondamentale per prevenire una futura pandemia. Mentre attualmente il tasso di mortalità da H5N1 negli esseri umani è ridotto rispetto ai focolai passati, il rischio di una mutazione virale resta presente.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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