Questa mattina, durante il “RoRegeneration-festival di arti urbane rigenerative”, i docenti al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, Giacomo Ciani e Marco Bazzan hanno dato un importante annuncio. Aprirà a Rovigo il laboratorio Comet, Coating materials for Einstein Telescope. Si tratta di un laboratorio di ricerca per lo studio delle tecnologie e dei materiali utili a rilevare le onde gravitazionali.
Il laboratorio di ricerca per le onde gravitazionali sarà creato nel centro servizi di Rovigo, dando al centro stesso un indirizzo più orientato alla ricerca scientifica. I finanziamenti arrivano dai fondi del Pnrr, per un costo totale di 3 milioni di euro. Si prevede che il Comet possa essere operativo entro la metà del 2025.
Già nel 1916, Albert Einstein parlò dell’esistenza delle onde gravitazionali, come conseguenza della teoria della relatività, pubblicata nel 1915. Le onde gravitazionali altro non sono che oscillazioni dello spazio-tempo che viaggiano alla velocità della luce e si misurano con lìinterferometro gravitazionale. Poiché l’Unione europea ritiene che quello delle onde gravitazionali sia un tema strategico, ha ideato un programma per la realizzazione di un nuovo interferometro gravitazionale sotterraneo, circa tre volte più grande e 10 volte più sensibile degli strumenti attualmente a disposizione.
Dunque, l’Italia si candida ad ospitare Einstein Telescope in Sardegna. Infatti, il ministero dell’Università e della Ricerca ha lanciato il progetto Etic (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), finanziandolo con fondi del Pnrr. Capofila del progetto è l’Istituto nazionale di fisica nucleare, che creerà una rete di laboratori di ricerca per lo sviluppo delle tecnologie che saranno adottate dal nuovo osservatorio gravitazionale, tra cui quello di Rovigo. Infatti, Comet sarà impegnato nello studio di nuovi vetri, di nuovi rivestimenti ottici da utilizzare negli specchi degli interferometri di nuova generazione. Inoltre, al suo interno ci saranno ambienti pensati per svolgere questa ricerca, tra questi è prevista una stanza ad alta pulizia, detta la “camera bianca”, dove saranno operative le macchine che produrranno i rivestimenti.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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