I mal di testa spaziali si manifestano in diverse forme, con una prevalenza di cefalee di tipo tensivo (90%) rispetto all’emicrania (10%). Lo studio ha inoltre evidenziato un picco di incidenza durante la prima settimana di volo, con il 71% degli astronauti che ha accusato almeno un episodio di mal di testa in questo periodo.
Nonostante l’elevata percentuale di astronauti colpiti, non è ancora chiaro cosa causi la cefalea spaziale. La ricerca ipotizza che l’assenza di gravità possa influenzare la pressione del flusso sanguigno cerebrale, portando a mal di testa.
Il mal di testa spaziale rappresenta un problema significativo per le missioni spaziali di lunga durata. La sua intensità può compromettere le capacità degli astronauti e ostacolare il corretto svolgimento delle loro attività.
“Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere a fondo le cause della cefalea spaziale e sviluppare terapie più efficaci per combatterla”, afferma la dottoressa Liesbeth van Oosterhout, autrice principale dello studio. “Inoltre, queste scoperte potrebbero fornire spunti per la cura delle cefalee che si verificano sulla Terra“.
Lo studio, pur non dimostrando che il volo spaziale provochi direttamente il mal di testa, evidenzia una forte associazione tra i due fattori. La sfida per il futuro è dunque quella di approfondire le ricerche e trovare soluzioni per alleviare questo fastidioso disturbo, garantendo agli astronauti un viaggio nello spazio più sicuro e confortevole.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Worldculture
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