Qual è la proteina più grande mai scoperta in biologia
Un gruppo di scienziati della Scripps Institution of Oceanography presso l’Università della California, San Diego, ha compiuto un’importante scoperta nel campo della biologia marina. Durante uno studio volto a decifrare i processi chimici attraverso i quali le alghe marine producono tossine complesse, i ricercatori hanno identificato la proteina più grande mai registrata, battezzata Pkzilla-1. Tale proteina si è rivelata essere ancora più grande della titina. Questa scoperta, pubblicata su Science, non solo rappresenta un avanzamento significativo nella nostra comprensione della biologia, ma potrebbe anche aprire la strada a nuove applicazioni in campo medico e industriale.
Qual è l’importanza delle proteine giganti in biologia
Lo studio, finanziato dal National Institutes of Health e dalla National Science Foundation, ha rivelato che Pkzilla-1 e un’altra proteina di dimensioni notevoli, denominata Pkzilla-2, sono cruciali per la produzione di primnesina, una complessa molecola tossica prodotta dall’alga Prymnesium parvum. La primnesina è nota per essere la causa di gravi episodi di moria di pesci in tutto il mondo. L’identificazione dei geni responsabili della produzione di questa tossina potrebbe rivoluzionare le strategie di monitoraggio delle fioriture algali, permettendo di individuare tali eventi prima che le tossine diventino pericolose per l’ecosistema.

A cosa servono gli studi sulle proteine della fauna acquatica
Comprendere il meccanismo di produzione delle tossine da parte di queste alghe potrebbe avere ricadute significative anche al di fuori dell’ambiente acquatico. Secondo il professor Timothy Fallon, ricercatore post-dottorato e primo autore dello studio, la possibilità di monitorare i geni anziché le tossine potrebbe consentire una prevenzione più efficace delle fioriture algali dannose. Inoltre, tali conoscenze potrebbero essere sfruttate per la sintesi di nuovi composti chimici utili in campo medico e industriale, per creare farmaci antitumorali. “Capire i processi chimici evolutivi della natura,” ha dichiarato Fallon, “può aiutarci a sviluppare nuovi farmaci o materiali innovativi.”
Cos’è l’alga dorata e qual è il suo impatto sull’ambiente
Il Prymnesium parvum, noto anche come alga dorata, è un organismo unicellulare diffuso in tutto il mondo, capace di prosperare sia in acque dolci che salate. Le fioriture di questa alga sono spesso responsabili di disastri ecologici, come la moria di migliaia di tonnellate di pesci avvenuta nel fiume Oder nel 2022. La tossina prodotta dall’alga, la primnesina, appartiene alla famiglia dei polieteri polichetici, un gruppo di tossine estremamente complesse che includono anche la tossina della marea rossa e la ciguatossina, note per i loro devastanti effetti sugli ecosistemi marini. Nonostante i decenni di ricerca, solo ora si comincia a capire come i microrganismi producano queste molecole così imponenti, offrendo nuove speranze per la scienza e l’industria.