Un recente studio condotto dall’Agenzia britannica per la salute di piante e animali (Apha) ha confermato la presenza del virus nel continente ghiacciato, lanciando un allarme per la fauna selvatica. Analizziamo i principali aggiornamenti su questa emergenza sanitaria globale.
Il virus H5N1, trasportato dagli uccelli migratori dal Sud America, è stato individuato in Antartide nel 2022. Studi recenti, pubblicati su Nature Communications, hanno confermato la sua presenza non solo negli Skua, uccelli simili ai gabbiani, ma anche in altre specie come gli zigoli e le sterne. In aggiunta, il virus ha infettato anche i mammiferi marini, come le foche elefante, evidenziando quanto il virus si stia diffondendo in aree geografiche estreme.
La presenza del virus in Antartide ha avuto conseguenze preoccupanti per la ricerca scientifica. Le campagne di studio sui pinguini sono state interrotte per prevenire ulteriori contagi tra gli animali. La fauna selvatica che vive in queste regioni remote è ora a rischio, dimostrando che nemmeno gli ecosistemi più isolati possono sfuggire alla portata globale del virus. Gli esperti raccomandano un monitoraggio continuo per proteggere questi habitat fragili.
Anche se attualmente non ci sono prove che l’H5N1 possa essere trasmesso da uomo a uomo, il rischio rimane elevato. In Cambogia, dove il virus circola dal 2023, l’ultimo caso riguarda una ragazza di 15 anni deceduta per contatto con pollame infetto. La prevenzione e il controllo rimangono cruciali per evitare che il virus evolva ulteriormente.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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